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Medici e infermieri oggi in sciopero mettono in difficoltà il governo

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Oggi 1,5 milioni di prestazioni potrebbero saltare, garantite le urgenze. Il 18 dicembre un’altra protesta: «Legge di bilancio da cambiare, tutelare la Sanità»

Lo sciopero nazionale dei medici, degli infermieri, delle ostetriche e delle professioni sanitarie indetto oggi dai sindacati medici Anaao e Cimo, e dagli infermieri del Nursing Up, fa male al governo. Giunge dopo una mobilitazione che ha coinvolto già altre sigle di questo mondo ampio: gli aderenti a Cgil e Uil in occasione dello sciopero generale del 17 novembre, quelli della Cisl il 25 dello stesso mese. E ne prepara un altro, quello previsto il 18 dicembre, che coinvolgerà l’intersindacale medica: gli anestesisti Aaroi-Emac, Fassid, Fp Cgil medici e dirigenti, i veterinari e medici Fvm, Uil Fpl medici e veterinari, Cisl medici.

FA MALE AL GOVERNO, questa ondata di scioperi e proteste, perché ha denunciato i problemi sostanziali della sanità in una legge finanziaria che il parlamento si prepara ad approvare e che il governo non vuole, e non sa, come affrontare. I tre miliardi di euro aggiuntivi al fondo sanitario nazionale, previsti dalla manovra, non servono neanche a coprire gli effetti dell’inflazione sui salari. Poi c’è il taglio delle pensioni al quale il governo ha promesso che troverà rimedio ma senza dire ancora quale. I sindacati chiedono anche nuove assunzioni di personale. Mancano 170 mila infermieri, questa è la stima del Nursing Up. I sindacati chiedono inoltre la detassazione di una parte della retribuzione e la depenalizzazione dell’atto medico.

È STATA PREVISTA un’adesione del 50% dei lavoratori sindacalizzati allo sciopero di oggi. Saranno 1,5 milioni le prestazioni sanitarie che potrebbero saltare. A rischio tutti i servizi, compresi gli esami di laboratorio, gli interventi chirurgici (circa 30mila quelli programmati che potrebbero essere rinviati), le visite specialistiche (180 mila) e gli esami radiografici (50mila). In ogni caso saranno garantite le prestazioni d’urgenza. E sono inoltre previsti manifestazioni e sit-in da Torino a Palermo. A Roma in piazza Santi Apostoli.

IL MINISTRO DELLA SALUTE Orazio Schillaci ha più volte incontrato i sindacati dei medici e del personale sanitario in quest’ultimo mese. Nonostante la sua disponibilità, e la promessa di trovare una soluzione almeno al taglio delle pensioni, i sindacati hanno mantenuto lo sciopero di oggi. E altri ne annunciano se la manovra non sarà cambiata e non sarà trovata una soluzione ai problemi di finanziamento del sistema sanitario pubblico, al precariato e alla carriera. «La manovra ha disatteso le parole del ministro Schillaci. Contiene un incremento economico per la sanità privata accreditata convenzionata di 700 milioni di euro per il recupero delle liste di attesa – ha sostenuto Pierino Di Silverio (Anaao-Assomed) – Invece di premiare il lavoro ordinario, tendono a riconoscere quello straordinario che noi umanamente non potremmo fare pur volendo. Quando, per smaltire le liste di attesa, dicono che pagheranno 80 euro il lavoro extra, nonostante le 60 ore a settimana che già facciamo a recupero della carenza di personale, vuol dire quasi prenderci in giro».

«LA NOSTRA PROTESTA – questa è la posizione dell’Intersindacale che sciopererà il 18 dicembre – non potrà essere fermata da un “emendamento retromarcia” sulle pensioni, sarebbe un fittizio contentino last minute. Come ha salvato le banche dal prelievo sugli extra profitti – concludono i sindacati – trovi il coraggio di rendere efficiente il Servizio sanitario nazionale».

05/12/2023

da Il Manifesto

Mario Pierro