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Giornata della Memoria, la rivincita delle destre

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Non dimenticare, non minimizzare, contestualizzare la tragedia delle foibe come ultimo atto prodotto dalla guerra fratricida scatenata dal fascismo. Nel suo discorso in occasione di questo ventesimo Giorno del Ricordo il presidente Mattarella prova a mettere la giornata al riparo dalle strumentalizzazioni. «Un muro di silenzio e di oblio, un misto di imbarazzo, di opportunismo e talvolta di grave superficialità, si formò intorno alle sofferenze di migliaia di italiani, massacrati nelle foibe o inghiottiti nei campi di concentramento» scrive Mattarella. «Il nostro Paese, per responsabilità del fascismo, aveva contribuito a scatenare una guerra mondiale devastante e fratricida; e fu grazie anche al contributo dei civili e dei militari alla lotta di Liberazione e all’autorevolezza della nuova dirigenza democratica, che all’Italia fu risparmiata la sorte dell’alleato tedesco, il cui territorio e la cui popolazione vennero drammaticamente divisi in due. Questo, tuttavia, non evitò che le istanze di tutela della popolazione italiana residente nelle zone del confine fossero negate».

LE FOIBE non furono solo vendetta contro il dominio fascista. «La ferocia che si scatenò contro gli italiani non può essere derubricata sotto la voce di atti di vendetta o giustizia sommaria contro i fascisti occupanti». Infine, l’invito a non minimizzare: «Una tragedia che non può essere dimenticata. I tentativi di oblio, di negazione o di minimizzare sono un affronto alle vittime e un danno per la coscienza collettiva di un popolo e di una nazione». Per la destra il ricordo delle vittime delle foibe è sempre stato strumento identitario di rivalsa contro la sinistra. Si presta anche a fare polemica con il sindaco di Milano, Sala. La destra, inclusa la stampa di area, lo accusa di scarso entusiasmo nei confronti dei martiri delle foibe. Ma, soprattutto, lo ritiene «colpevole» dell’incontro «La frontiera adriatica nel Novecento: storia di un difficile territorio di confine» negli spazi comunali della Casa della Memoria. Nell’invito non sono citati alla voce colpevoli i partigiani comunisti slavi e Tito. Tra i relatori Eric Gobetti, autore del libro E allora le foibe? Infine, lo accusano «di limitare le iniziative degli esuli in occasione del Giorno del Ricordo».

ANCHE QUEST’ANNO, oltre alle celebrazioni istituzionali, ci saranno manifestazioni organizzate da gruppi neofascisti e neonazisti che si trasformeranno in apologia del ventennio. Come a Varese, dove la destra farà le cose in grande. Non solo ci sarà la consueta manifestazione organizzata da una miriade di sigle della galassia neofascista e neonazista come Do.Ra., Casapound, Fiamma Tricolore, Lealtà Azione, Forza Nuova, Rete dei Patrioti, Legioneᛟ, Orizzonte Ideale, ma a questa manifestazione è arrivata la benedizione di un deputato di FdI, che ha anche chiesto di rinviare un’iniziativa antifascista promossa dall’amministrazione comunale di Varese in risposta ai saluti romani fatti sabato scorso da un gruppo di neonazisti nel cortile del Comune durante un matrimonio di un militante del gruppo Do.Ra. Nel mondo al contrario della destra i saluti romani vanno bene, il presidio antifascista no. «Chiedo al sindaco Galimberti di rinviare la manifestazione ‘Varese è antifascista’ organizzata per il 10 febbraio, ricorrenza che una legge dedica al Giorno del Ricordo, in cui si commemorano le vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Non si possono tenere altre manifestazioni in una giornata solenne come questa». Parole scritte in una nota dal deputato varesino di FdI Andrea Pellicini che, nello stesso comunicato, definisce l’iniziativa antifascista provocatoria e inopportuna.

IL SINDACO Galimberti, del Pd, conferma tutto: «Il presidio non si sposta, è un’iniziativa necessaria e importante visto quanto successo nel cortile del palazzo comunale». La contro-replica del deputato di FdI benedice la parata organizzata dai gruppi neofascisti e neonazisti: «Do.Ra organizza una manifestazione in ricordo delle vittime delle foibe in aderenza all’obiettivo e al sentimento della giornata. È il Comune che va completamente fuori tema». I neonazisti fanno le cose per bene, il Comune no. La parata neofascista inizierà alle 18 a piazzale Trieste. I militanti su Facebook invitano a non farsi fermare dalla pioggia: «Non ci faremo scoraggiare, anzi! Saremo più motivati nel ricordare la grande tragedia degli Esuli e il sacrificio dei Martiri delle Foibe». L’iniziativa antifascista nel cortile della sede del Comune inizierà invece alle 18.30. L’Anpi nazionale già mercoledì aveva scritto al ministro dell’Interno Piantedosi chiedendo di vietare il raduno neofascista: «Ad oggi non ho avuto alcuna risposta. È sconcertante lo zelo repressivo manifestato dal ministero in tante manifestazioni di piazza e il silenzio davanti a questo palese e provocatorio sfregio alle istituzioni democratiche. C’è ancora (pochissimo) tempo. Piantedosi vieti il raduno nazifascista». Interrogato, il ministro non rispose.

10/02/2024

da il Manifesto

Roberto Maggioni    Leggi anche: Treno del ricordo il giro d'Italia con strafalcioni

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