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Piantedosi accusa gli studenti. E si assolve con la Polizia

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Politica italiana

L'informativa del ministro Piantedosi sulle manganellate rifilate alle manifestazioni di Pisa e Firenze è sembrata ben poco convincente.

Se doveva sciogliere ogni dubbio, l’informativa del ministro Matteo Piantedosi sulle manganellate rifilate alle manifestazioni di Pisa e Firenze è sembrata ben poco convincente. “La visione delle immagini degli scontri di Pisa, circolate sui media, ha turbato anche me. Siamo aperti a ogni analisi e autocritica allorquando, anche una sola manifestazione, tra le migliaia che si svolgono ogni anno, impone un approfondimento” ha spiegato in Parlamento il titolare del Viminale che a tratti è sembrato parlare come un semplice spettatore inconsapevole di quanto accaduto.

L’INFORMATIVA DEL MINISTRO PIANTEDOSI SULLE MANGANELLATE RIFILATE ALLE MANIFESTAZIONI DI PISA E FIRENZE È SEMBRATA BEN POCO CONVINCENTE

“Tutti auspichiamo che le manifestazioni pubbliche si svolgano pacificamente e senza incidenti e quando si giunge al contatto fisico con ragazzi minorenni è comunque una sconfitta” ha provato a spiegare, nel vano tentativo di dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Ma dove volesse andare a parare il ministro lo ha chiarito poco dopo quando ha scaricato la responsabilità degli scontri di venerdì scorso sugli studenti spiegando che la manifestazione di Pisa è andata in scena “in totale violazione di legge” perché “non era stato presentato alcun preavviso alla questura”, aggiungendo che quest’ultima “ha cercato più volte, senza esito, di contattare gli organizzatori per ottenere informazioni in merito al tipo di iniziativa che sarebbe stata svolta e al relativo percorso”.

Per Piantedosi sul posto “per garantire l’incolumità degli operatori di polizia, compressi contro l’automezzo, veniva effettuata una carica di alleggerimento, consentendo al personale di avanzare di qualche metro e di allentare la pressione dei manifestanti” tra cui, è bene ricordarlo, erano presenti moltissimi minorenni rimasti feriti. Secondo il ministro, davanti agli agenti che tenevano la posizione “utilizzando i soli scudi” per evitare l’avanzata dei manifestanti verso obiettivi sensibili tra cui Piazza dei Miracoli, gli attivisti pro-Palestina avrebbero risposto “con spinte, calci, insulti, sputi e tentativi di sottrarre loro gli scudi”.

A questo punto, prosegue il ministro gli agenti “hanno intimato ai manifestanti di fermarsi” ma “il corteo continuava ad avanzare, costringendo il cordone delle Forze di polizia a indietreggiare per evitare scontri, fino ad arrivare a contatto con un mezzo posizionato per impedire l’accesso a Piazza dei Cavalieri”. Insomma la responsabilità degli scontri, malgrado gli attivisti sostengano il contrario, sarebbe tutta in capo al corteo. Ma Piantedosi non si è limitato a questo perché dopo, scatenando gli applausi della maggioranza, ha aggiunto: “Consentitemi di sottolineare il diritto degli appartenenti alle forze di polizia di non subire processi sommari. Meritano il massimo rispetto!”.

IRRITATA L’OPPOSIZIONE. PER IL M5S IL CAPO DEL VIMINALE DOVEVA SCUSARSI

“Al posto di Piantedosi agli studenti avrei chiesto scusa” ha esordito la deputata M5S, Vittoria Baldino, nel suo intervento in Aula. “Lei è venuto a pavoneggiarsi ma non ce n’era bisogno perché i video di Pisa hanno fatto il giro del mondo”. “Nessuno di noi accusa le Forze dell’Ordine ma le piazze vanno gestite nel rispetto della democrazia anche se vorremmo sapere come mai avete rimosso quella funzionaria della Polizia di Firenze. Forse avevate bisogno di uno scalpo da offrire?” lo ha incalzato la pentastellata.

Baldino ha poi invitato Giorgia Meloni a smettere “di giocare a nascondino” trincerandosi “dietro al ministro dell’Interno”, venendo in Aula “a spiegare” come mai degli studenti vengono manganellati e “se nutre ancora un moto di simpatia per chi contesta il suo governo”. Critiche al ministro anche dal vicepresidente Avs alla Camera, Marco Grimaldi: “Piantedosi ha descritto un manipolo di facinorosi dimenticando che a Pisa e Firenze c’erano giovanissimi studenti ai quali le istituzioni devono chiedere scusa. Invece abbiamo ascoltato una relazione negazionista dal responsabile del Viminale mentre l’aria di contenimento e di repressione del dissenso si è fatta ormai pesantissima”.

01/03/2024

da La Notizia

 

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