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La strana storia di quei sottomarini algerini al largo di Oristano

La strana storia di quei sottomarini algerini al largo di Oristano

Politica estera Mediterraneo

A chi appartiene la Zona Economica Esclusiva del mare davanti ad Oristano? Domanda legittima dopo aver letto Lucio Caracciolo che scrive che «L’Algeria…considera parte del Mar di Sardegna propria area d’influenza. Chi frequenta le dune di Oristano può godere dello spettacolo di sottomarini algerini di fabbricazione russa classe Kilo…in pattugliamento a ridosso delle rive sarde».

Il mare di Sardegna ‘algerino’

L’area in cui sono segnalate ‘forze subacquee algerine ad ovest della Sardegna’ è pretesa, come Zona economica esclusiva (ZEE) da Algeri che nel 2018 ha deciso da sola, di estendere la sua giurisdizione fino alle acque territoriali di Oristano, in sovrapposizione con la ‘Piattaforma continentale’  (Pc),  e ‘Zona di protezione ecologica’ (Zpe) italiane.

Allora Limes

Spiegava allora Limes. Da diversi anni, il mare che bagna l’Italia viene spartito fra gli Stati litoranei come fosse terra. In particolare, le Zone economiche esclusive (Zee) sono di fatto estensione di un grado di sovranità non solo simbolica dalla terra al mare, perciò protette dalle rispettive Marine militari. Non solo aree privilegiate di sfruttamento delle risorse marittime.

Turchia Algeria, casi emblematici

Due i casi citati: la Turchia sbarcata e insediata a Tripoli che ne profitta per estendere le sue pretese acquatiche dalla costa anatolica a quella libica. L’Algeria, che nei nostri piani deve surrogare la carenza di gas russo, considera parte del Mar di Sardegna propria area di influenza. E l’allarme sui sottomarini algerini in pattugliamento a ridosso delle rive sarde, al largo di Oristano.

Mare di Sardegna e Baleari, stessa pretesa

Le ragioni di una simile iniziativa non sono ben chiare, ammette persino Analisi Difesa. E la trovata algerina non ha riguardato solo l’Italia, dal momento che il ‘limite esterno di Zona economica esclusiva’ va anche in direzione della Spagna con le isole Baleari aggregate alle coste algerine. Nei confronti dell’Italia, il limite della ZEE algerina ignora la rilevanza delle coste della Sardegna, seconda maggiore isola del Mediterraneo.

Il nostro Paese, tributario di gas e petrolio, protesta educatamente per la violazione dei principi del Diritto del mare, e tratta per una delimitazione concordata ma senza preoccuparsene come dovrebbe.

A nuora Italia perché suocera Spagna intenda

I diritti dell’Italia sono il prolungamento marino del territorio emerso. In sostanza, l’Italia può già esercitare diritti sulle energie fossili del fondale e può anche farlo per esigenze ambientali ‘sulla sovrastante massa d’acqua’, come spiega con terminologia tecnica Fabio Caffio, Ufficiale della Marina Militare in congedo, esperto di diritto internazionale marittimo.

Obiettivo dell’esibizione navale algerina

Quali sono le reali mire di un’Algeria che, da Paese amico dell’Italia, avrà senz’altro calcolato pro e contro della sua iniziativa la quale potrebbe essere in realtà diretta contro Madrid? L’Italia, secondo quanto previsto dal Piano del mare, dovrà presto definire le sue ‘Zone economiche esclusive’ fissandone i confini. Anche con l’Algeria. E i due Paesi, secondo la Convenzione del diritto del mare, potrebbero stabilire forme di sfruttamento congiunto.

‘Mostrare bandiera’ per cosa?

Certo è che ‘mostrare bandiera’ con sommergibili in emersione è una forma di esercizio di potere navale in vicinanza della costa di un altro Paese è gesto per fare sfoggio di potenza, ma non di raffinata diplomazia ed espressione di grande amicizia. Inciampo e basta, speriamo. Ma quel gas algerino, quanto ci è caro!

ANALISI GEOPOLITICA

Mentre persino nei bar si scommette sulla vittoria di Biden o Trump (o chi per loro) alle elezioni di novembre, sfugge che il trionfo dell’uno o dell’altro inciderà solo su stile, misura e velocità di una riconversione strategica ormai palese. Insomma, «sono anche grossi affari nostri».

‘Retrenchment’, traducibile come ridimensionamento. Versione di Foreign Affairs, «disincagliare gli Stati Uniti dal Medio Oriente, affidare gran parte della difesa europea agli alleati europei e lavorare per stabilire una coesistenza competitiva con la Cina». Tradotto: meno impegno americano nel nostro spazio euromediterraneo (compreso quello marittimo), quindi più responsabilità italiana, da condividere anzitutto con i partner euroccidentali e con i vicini di mare.

07/03/2024

da Remocontro

Ennio Remondino

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