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Israele incrementa gli attacchi e si avvia all’escalation

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Politica estera Medioriente

Per due giorni consecutivi le forze armate israeliane hanno compiuto attacchi nella Valle di Bekaa, in Libano, molto lontano dal confine. Lunedì gli aerei da guerra si sono allontanati per centinaia di chilometri dalla frontiera israeliana, uccidendo un civile e ferendone almeno altri 8 a Baalbek.

In risposta all’attacco, Hezbollah ha lanciato più di 100 razzi Katyusha verso il nord di Israele, senza causare feriti.

Il giorno successivo, martedì, Israele è tornato a colpire il Libano orientale, a Baalbek, uccidendo due membri di Hezbollah e causando danni a strutture militari in diverse località, nella città di Sarin e quella di Nabi Sheet. Hezbollah ha risposto con diversi attacchi ai siti israeliani tra cui Birkat Risha e la caserma Zarit.

Questa mattina l’esercito israeliano ha guidato un drone fino alla zona del campo profughi palestinese di Rashdiyeh, a sud di Tiro, colpendo un’automobile che percorreva la strada che collega Tiro a Naqoura, nel sud del Libano. Tutti i passeggeri sono rimasti uccisi. L’obiettivo dell’attacco era Shadi Mustafa, leader delle Brigate Kassam, Hamas.

La Valle della Bekaa era già stata colpita da Israele il 26 febbraio. Mentre l’attacco di droni del 2 gennaio ha raggiunto la capitale libanese, Beirut, uccidendo in maniera mirata un leader di Hamas.

I continui attacchi israeliani, sempre più in profondità oltre la zona di confine, rappresentano una pericolosa escalation nella guerra con il Libano, che al momento ha ucciso in Libano più di 200 combattenti di Hezbollah e circa 50 civili, in Israele circa dodici soldati e sei civili.

14/03/2024

da Pagine esteri

 

 

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