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Europa a mano armata, mentre molti ucraini non vogliono andare in guerra

Europa a mano armata, mentre molti ucraini non vogliono andare in guerra

Politica estera Europa-Ucraina 

«La guerra non è un pericolo imminente per l’Europa, quindi non è il caso di spaventare i cittadini». Acqua sul fuoco dal ‘ministro’ esteri Ue Borrell, dopo giorni di insensata chiamata alle armi del presidente del Consiglio europeo Michel e prima ancora del presidente francese Macron.
Le linee ucraine vacillano (come vi raccontiamo adesso) e l’economia europea arranca? A Bruxelles il Consiglio di guerra Ue ha la soluzione: riarmo totale. E la follia anche elettorale europea a caccia di consensi impauriti, avanza.
Paura vera di fronte a una minaccia vera per migliaia di uomini adulti in Ucraina.

Tra la vita e la guerra

I molti ucraini che non vogliono andare in guerra. «Sono sempre di più e alcuni di loro si nascondono da anni ai reclutatori» segnala il Post. Anche per questo il governo ucraino discute di una legge sulla mobilitazione, che però è molto contrastata e di molto difficile applicazione. Mancano armi, certamente, ma soprattutto, all’Ucraina, mancano soldati a dare il cambio agli esausti sopravvissuti di questi due anni di guerra.

Caccia all’uomo, ma dalla parte sbagliata

L’Ucraina ha un bisogno urgente di nuove truppe, 500mila secondo l’ex comandante in capo delle forze armate, Valery Zaluzhny, ma trovare nuovi soldati sta diventando via via più difficile, al punto che da tempo si discute di una nuova legge sulla mobilitazione, che però viene rimandata da mesi. Problemi politici di consensi elettorali per il dopoguerra che prima o poi arriverà, ma problemi immediati e sempre più gravi al fronte. Molte persone cercano di sfuggire alla leva, mentre i reclutatori delle forze armate usano metodi sempre più drastici per arruolare, racconta Davide Maria De Luca sul Post.

Maschio tra i 27 e il 59 anni

In Ucraina, secondo la legge, qualsiasi maschio tra i 27 e i 59 anni è tenuto a registrarsi e può essere chiamato in servizio in qualsiasi momento. Ma il sistema di reclutamento è ritenuto corrotto e inefficiente -come molto, ancora in Ucraina-, e la legge che regola la mobilitazione è inadeguata e facile da essere aggirata , previa mancia dovuta. Corruzione a parte, non sono previste punizioni per i milioni di ucraini che hanno evitato le procedure di registrazione, e che quindi non si sono resi disponibili per essere chiamati nell’esercito.

Spie, tradimenti e le violenze

Per rimediare alla resistenza di parte della popolazione, i militari del reclutamento utilizzano spesso metodi brutali. Filmati provenienti in genere dall’Ucraina occidentale e pubblicati sui social network mostrano i militari bloccare fisicamente i sospetti alle fermate dei bus, lungo le strade e nei locali pubblici, segnala De Luca. Blitz più frequenti nell’Ucraina occidentale dove c’è un’elevata presenza di rifugiati dalla parte orientale del paese che non hanno segnalato il trasferimento. Molti abitanti della regione, la più povera e rurale dell’Ucraina, sostengono di essere presi deliberatamente di mira. Interi villaggi sono stati svuotati dei maschi in età militare, a differenza delle grandi città. Le famose braccia dalla zappa al fucile, oggi dal trattore al carro armato.

70% contro la mobilitazione forzata

I sondaggi dicono che il 70 per cento degli ucraini è contrario alla mobilitazione forzata e il 48 per cento di loro dice di non essere pronto a combattere. Tra le principali motivazioni, ci sono la scarsità di equipaggiamento, e storie di soldati mandati in battaglia senza addestramento. La percezione di un’eccessiva burocratizzazione delle forze armate e dell’incapacità di alcuni ufficiali. Oltre al taglio degli stipendi deciso la scorsa estate, con i compensi più alto mantenuti soltanto per le truppe di prima linea, è un altro fattore che scoraggia molti dall’arruolarsi.  Il problema di mantenere le famiglie lasciate a casa.

Governo alla strette, Zelensky amor perduto

Malumori popolari crescenti,  e il governo ‘si muove con cautela’. La legge che prevede l’abbassamento dell’età di mobilitazione a 25 anni e pene più severe per chi si nasconde, è ferma in parlamento da dicembre dopo una prima bocciatura. I parlamentari hanno presentato oltre 4mila emendamenti per fermare senza dire apertamenta di no.. Il presidente Zelensky ha adottato un «atteggiamento flessibile nei confronti della legge». Insomma, problemi politici aperti con finale incerto. E con mandato presidenziale scaduto che prima o poi dovrà arrivare ad elezioni oltre la legge marziale che, dicono, le vieta.

Famiglie dei soldati, quasi rivolta

Mentre la legge sulla mobilitazione procede lentamente e con mille cautele e molte furberie, le famiglie dei soldati impegnati al fronte sono sempre più irrequiete. A Maidan, la piazza di Kiev al centro delle proteste del 2014, manifestano quasi ogni settimana per chiedere che ai loro cari, molti dei quali sono impegnati al fronte da due anni, venga finalmente dato un cambio. I soldati impegnati in prima linea sono circa 300mila, su un totale teorico di 800mila militari. Molti dei volontari arruolati nel marzo del 2022, hanno combattuto quasi senza interruzione per due anni, con poche settimane di licenza.

Stanchezza, 200mila perdite, reparti ridotti all’osso

Ma non c’è solo la stanchezza dei soldati in prima linea, ma le perdite subite. Zelensky ha ammesso l’uccisione di 31mila soldati, ma le principali stime di analisti e alleati parlano di almeno il doppio di morti, senza contare i feriti, e le forze armate ucraine sono disperatamente a corto di personale di prima linea. Secondo Michael Kofman, analista militare, nelle unità lungo la cosiddetta «linea zero» (a tiro di fucile), è frequente trovare battaglioni con 60 soldati sui 300 che dovrebbero avere sulla carta. Secondo Kofman, nel resto del 2024 «la disponibilità di truppe sarà uno dei fattori chiave per consentire all’Ucraina di proseguire la guerra».

Gli aiuti militari e gli Stati Uniti

Il blocco nella consegna degli aiuti militari da parte degli Stati Uniti, da mesi ostaggio di uno scontro politico tra Democratici e Repubblicani, sta causando gravi problemi all’Ucraina, ma non è l’unico e forse nemmeno il più grande problema delle sue forze armate. Senza truppe in grado di impugnarle, anche le armi europee e americane serviranno a poco.

22/03/2024

da Remocontro

Ennio Remondino

 

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