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Ucraina trappola da cui uscire senza sapere come. Ora i rischi catastrofe

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Droni sulla centrale nucleare di Energodar, nella parte occupata dalla Russia della regione di Zaporizhzhia. Cremlino: «terrorismo del regime di Kiev». Ucraina: «attacco sotto falsa bandiera». Allarme Aieia: provocazioni pericolose, ma nessun impianto nucleare sotto minaccia. Think tank Usa avvertono: l’offensiva di Mosca accelera. Zelensky: facciamo di tutto per proteggere Kharkiv.

                        

Colpita la centrale nucleare nelle mani dei russi

Mosca accusa Kiev per Zaporizhzhia e parlerà dell’attacco al Consiglio di Sicurezza Onu. «L’Ucraina, sostenuta da Usa e dai suoi satelliti occidentali, sta rendendo chiaro di essersi messo sul cammino del terrorismo nucleare». Lo si legge in una dichiarazione del ministero degli Esteri russo in cui si accusa Kiev di essere responsabile degli attacchi con i droni contro la centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dai russi. Secondo l’agenzia di stato Tass, l’ambasciatore russo all’Onu, solleverà la questione dell’attacco nelle prossime riunioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

‘Eventuali nube nucleare circostritta’

«Una nube radioattiva rilasciata dagli impianti di Zaporizhzhia rimarrebbe circoscritta al territorio ucraino, lambendo la linea di confine con la Federazione Russa». Lo ha fatto sapere l’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare (Isin), «che sta valutando l’evoluzione di ipotetici rilasci di sostanze radioattive sulla base dei venti prevalenti». A seguito dell’attacco di droni alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, annunciato ieri dal numero uno dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, Rafael Mariano Grossi, l’Ispettorato «monitora la situazione presso il sito ucraino».

Li ascolti e sembrano tutti matti

Un altro drone sopra l’impianto, abbattuto. «Non ci sono state minacce di violazione dei limiti di sicurezza. Purtroppo, nonostante tutti gli appelli alle forze armate ucraine per fermare gli atti terroristici, i bombardamenti della stazione e delle sue infrastrutture continuano. E questo può influire sul funzionamento sicuro delle centrali nucleari». Questo il messaggio apparso stamattina sul canale Telegram del gestore russo della centrale nucleare di Zaporizhzhia, mentre il ministro degli esteri russo avverte gli alleati di Kiev ‘su attacchi terroristici ai siti nucleari con le loro armi’.

l centro studi statunitense Isw, sulla guerra

Le truppe russe stanno accelerando le operazioni offensive su tutto il territorio del fronte ucraino e allo stesso tempo «mitigano l’aumento delle perdite di uomini e attrezzature: lo scrive sul suo sito l’Istituto per lo studio della guerra (Isw). Il think tank ricorda poi che il capo della direzione principale dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, prevede che l’offensiva russa si intensifichi tra fine primavera e inizio estate. Inoltre, ricorda l’Isw, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva precedentemente affermato che i principali sforzi offensivi russi potrebbero iniziare alla fine di maggio o a giugno.

Attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine cambiati

Nelle ultime settimane la Russia ha compiuto alcuni attacchi mirati contro le infrastrutture energetiche in Ucraina, che secondo quanto riportato da funzionari ucraini avrebbero causato danni peggiori di quelli della fine del 2022, quando i bombardamenti russi avevano distrutto circa il 30 per cento delle infrastrutture energetiche del paese. I recenti attacchi sono stati compiuti  in regioni diverse da quella della capitale Kiev, quindi meno protette dalla difesa antiaerea ucraina. il numero di missili impiegati negli attacchi della fine del 2022 è simile a quello attuale solo che oggi sono concentrati su alcune precise infrastrutture che stanno subendo danni assai più gravi.

Collasso del sistema energetico ucraino

Secondo il ministro dell’Energia ucraino, German Galushchenko, l’attacco compiuto nella notte fra il 21 e il 22 marzo 2024 è stato il più grave dall’inizio della guerra e ha dimostrato come la Russia stia cercando nuovamente «non solo di danneggiare» i sistemi energetici del paese, ma di portarli a un «collasso su larga scala». Per questo da qualche settimana esperti e analisti che si occupano di guerra in Ucraina hanno cominciato a parlare di un «cambio di tattica» della Russia

Centrali termo e idro elettriche colpite

Fra il 22 e il 29 marzo la Russia ha colpito sette centrali termoelettriche e due centrali idroelettriche, fra cui la DniproGES, la più importante del paese, che si trova sul fiume Dnipro, nella regione di Zaporizhzhia. L’esercito russo ha continuato i suoi attacchi mirati anche durante la prima settimana di aprile. L’Ucraina non ha specificato l’entità dei danni subiti da ciascun impianto, ma ha detto che diversi sono stati completamente distrutti, lasciando senza elettricità più di un milione di persone.

Meno 80 per cent di energia elettrica

Maxim Timchenko, l’amministratore delegato di DTEK, il più grande produttore di energia del paese, ha detto che cinque delle loro centrali termoelettriche hanno dovuto interrompere temporaneamente le operazioni. Gli attacchi dell’ultima settimana di marzo hanno fatto perdere a DTEK circa l’80 per cento della sua capacità di produzione di energia. Timchenko ha aggiunto che esistono piani per riportare in funzione alcune stazioni più piccole e in disuso e di far ripartire le centrali elettriche più grandi che non sono state completamente distrutte. Non sarà comunque un processo facile, soprattutto se gli attacchi russi continueranno, come è probabile.

Conseguenze economiche dirette

I danni subiti dalle infrastrutture energetiche stanno avendo anche conseguenze economiche dirette, visto che l’Ucraina è un paese esportatore di energia elettrica: soprattutto in epoca sovietica, tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, sul suo territorio furono costruite diverse centrali nucleari e a carbone, sistemi idroelettrici e linee di trasmissione allo scopo di vendere energia ai paesi dell’Europa occidentale. Secondo stime del New York Times, prima della pandemia l’Ucraina produceva circa il doppio dell’energia elettrica consumata all’interno e ne vendeva una parte ai paesi dell’Unione Europea. I guadagni ottenuti dalla vendita di energia hanno contribuito a sostenere l’economia anche durante la guerra.

Kharkiv sotto attacco rischia di cadere

«Kharkiv. Ogni giorno e ogni notte la città è soggetta a atroci attacchi russi. Stiamo facendo ogni sforzo per fornirgli una migliore protezione. I nostri alleati possono fornire assistenza nella difesa aerea ed esercitare pressioni sulla Russia». Lo ha scritto in un tweet il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

09/04/2024

da Remocontro

Rem

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