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Sciarra avverte il governo: diritto europeo vincolante

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14/04/2023

da Il Manifesto

Andrea Fabozzi

GIUSTIZIA. La presidente della Corte costituzionale quando manca poco alla decisione della Corte di giustizia europea sulla proroga alle concessioni demaniali in favore dei balneari

«Una Corte costituzionale vigile e al tempo stesso permeabile, dinamica, proiettata in universi ordinamentali più ampi, sulla scorta delle stesse clausole di apertura all’Europa e al mondo previste nella nostra Costituzione». Così la presidente Silvana Sciarra ha descritto la Corte che presiede, nelle prime righe della relazione annuale letta ieri nel palazzo della Consulta alla presenza del capo dello Stato e delle altre autorità.

E proprio a questi «universi ordinamentali più ampi» ha fatto riferimento, poco dopo quando in conferenza stampa le è stato chiesto del rapporto tra il diritto europeo, e dunque anche le sentenze della Corte di giustizia di Lussemburgo, e il diritto italiano. Questione che si riproporrà a breve, visto che il 20 aprile la Corte di giustizia deve decidere sulla proroga italiana delle concessioni demaniali ai balneari. Lo ha già fatto, condannando le leggi italiane che da anni prevedono proroghe senza gare. E proprio a quelle precedenti decisioni europee si è richiamato il presidente Mattarella, quando ha invitato il governo a tornare indietro, correggendo l’ennesima proroga in favore dei balneari introdotta a marzo nel decreto Milleproroghe.

Sciarra premette che non vuole pronunciarsi sul caso specifico dei balneari, del resto a Lussemburgo pende la decisione, sollecitata dal Tar della Puglia. Ma è chiarissima nella risposta: «Quando la Corte risponde ai giudici nazionali è tenuta a un’interpretazione uniforme del diritto europeo, dunque le sue pronunce sono vincolanti non soltanto nei confronti del giudice da cui è pervenuta la richiesta». Vale a dire, come ha previsto Mattarella – che ha comunque promulgato il Milleproroghe, ma con il caveat – il governo italiano sui balneari, ha detto il presidente, si è mosso in maniera «difforme rispetto al diritto europeo». E le conseguenze non tarderanno: «Da tempo la Corte costituzionale afferma la vincolatività delle sentenze della Corte di Lussemburgo – ricorda Sciarra – spingendosi anche a dire che il giudice nazionale può disapplicare la disposizione in contrasto con il diritto europeo quando il principio è chiaro e limpido».

C’è anche questo nel capitolo dei rapporti difficili tra il governo Meloni e l’Europa, e l’esecutivo deve fare molta attenzione. Perché, sottolinea Sciarra, «proprio l’effettività del diritto europeo consente ai cittadini l’azione di risarcimento nei confronti dello Stato per chiederne un’effettiva e totale applicazione». E si sa che per un balneare che è favorito dalla proroga ce ne sono tanti che vengono penalizzati. La previsione, anche in questo caso, è molto simile a quella di Mattarella: se il governo non si correggerà – e Meloni aveva promesso di farlo – il risultato sarà un aumento del contenzioso.

Nel corso della conferenza stampa, la presidente Sciarra è tornata anche sul tema dei «moniti» che la Corte da anni ha preso a rivolgere al parlamento, in sentenze di «incostituzionalità prospettata» che danno il tempo al legislatore di adeguarsi alle indicazioni dei giudici delle leggi. Ma il legislatore, come per esempio nel caso del carcere per i giornalisti, dell’ergastolo ostativo e del cognome dei figli, non si mostra ricettivo. Per cui, dice Sciarra nel testo che accompagna l’annuario della Corte, «un giorno non lontano si dovrà fare un bilancio molto puntuale di questa apertura di credito al legislatore che purtroppo su temi molto sensibili non ha portato sempre a risultati soddisfacenti». E in conferenza stampa aggiunge: «Mi chiedo, ma il parlamento si occupa dei nostri moniti? C’è qualche ufficio che li studia, che istruisce il lavoro?».