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Acerbo (Prc): cori anticomunisti al funerale ci onorano. Noi alternativi al berlusconismo

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I cori “Chi non salta comunista è” al funerale di Silvio Berlusconi dimostrano che il lutto nazionale è stato un atto di prepotenza. Altro che lutto nazionale, in piazza una manifestazione becera.

Berlusconi è divisivo non per la cattiveria degli avversari ma perché ha perseguito costantemente la divisione e la contrapposizione spesso anche inventando il nemico. Quei cori ci ricordano che Silvio Berlusconi ha passato la vita a combattere la parte migliore di questo Paese e della sua storia, quella che ha pagato il prezzo più alto per conquistare la democrazia.

Berlusconi ha sdoganato il fascismo e diffuso un velenoso quanto ridicolo anticomunismo.
In realtà l’anticomunismo era una trovata per trovare seguaci nella sua lotta contro magistrati e altri gruppi di potere con cui condivideva le scelte strategiche neoliberiste. Per vincere lo scontro nel teatrino del bipolarismo Berlusconi ha usato l’anticomunismo come collante del suo blocco.

Orgogliosi di essere sempre stati dall’altro lato della barricata ringraziamo per quei cori anticomunisti che ci onorano. I nostri principi, valori e programmi sono l’antitesi del berlusconismo.

Se il centrosinistra ha combattuto e poi governato con Berlusconi condividendone e realizzandone i programmi, noi abbiamo contrastato innanzitutto gli interessi e le logiche che Silvio Berlusconi rappresentava e il modello sociale che proponeva.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare