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Il disastro del governo sulle pensioni, dalla Quota 103 all’Opzione donna: la legge Fornero è già tornata

Il disastro del governo sulle pensioni, dalla Quota 103 all’Opzione donna: la legge Fornero è già tornata

Il flop della Quota 103 e dell'Opzione donna volute dal governo Meloni dimostra il disastro sulle pensioni: la legge Fornero è già tornata.

L’abolizione della legge Fornero è da sempre uno dei cavalli di battaglia del centrodestra e dell’attuale maggioranza di governo. Nella prima legge di Bilancio targata Meloni, l’intervento dell’esecutivo sulle pensioni anticipate è stato limitato, con l’introduzione della Quota 103 e una stretta sull’Opzione donna.

Tutt’altro che un passo in direzione dell’abolizione della Fornero, insomma. Che, peraltro, potrebbe tornare “in pieno” nel 2024, stando alle accuse dei sindacati. Il problema è che la legge Fornero, di fatto, è già tornata. Con buona pace di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. E a confermarlo sono i dati forniti a La Notizia dall’Inps sulle adesioni alle due misure che permettono di lasciare in anticipo il lavoro.

PENSIONI, IL FLOP DELLA QUOTA 103

La prima è la Quota 103, a cui si può accedere con almeno 62 anni di età e 41 di contributi versati. Le cifre, aggiornate al 30 giugno 2023, parlano di solamente 19.239 istanze presentate da inizio anno. I benefici finora concessi sono solamente 7.238, di cui 6.423 per gli uomini e 815 per le donne. Davvero pochi.

Un altro dato riguarda il costante calo di domande con la Quota 103: la media giornaliera di domande presentate (solamente nei giorni lavorativi) per ogni mese va dalle 250 di febbraio e le 299 di marzo alle sole 133 di maggio e 130 di giugno. Per gli ultimi mesi parliamo di circa tremila domande al mese.

GLI OSTACOLI INSORMONTABILI DELL’OPZIONE DONNA

Passiamo all’Opzione donna: dal 2023 può essere richiesta solamente con almeno 60 anni di età (con una riduzione in base al numero di figli) e 35 di contributi. Ma soprattutto, rispetto al passato, è stata introdotta una stretta per la quale possono accedere solamente lavoratrici caregiver o con almeno il 74% di invalidità o licenziate e dipendenti di un’azienda in crisi.

Se, dall’inizio della misura a oggi, sono state presentate in totale 114.052 domande, nel 2023 le richieste sono crollate: sono state solamente 1.536 quelle effettuate con i nuovi criteri stabiliti dalla manovra delle destre.

IL DISASTRO DEL GOVERNO SULLE PENSIONI: LA LEGGE FORNERO È GIÀ TORNATA

Quindi le due misure principali di anticipo pensionistico, quelle che permettono di dire che la legge Fornero non viene applicata a pieno, sono di fatto un flop. Almeno nel 2023, quando le ha introdotte (o modificate) il governo Meloni.

Finora, al 30 giugno, sono arrivate (quindi non accettate, ma solo richieste) 19.239 per la Quota 103 e 1.536 per l’Opzione donna. In totale parliamo di 20.774 persone che potenzialmente lasceranno il lavoro in anticipo. E non tutte queste vedranno accettate le loro domande, tra l’altro. Insomma, un po’ pochino per dire che la legge Fornero non è già tornata. Se non a pieno, quasi.

20/07/2023

Abbiamo ripreso l'articolo 

da La Notizia

di Stefano Rizzuti