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Salario minimo, se è contrario superCazzola vuol dire che va bene per i lavoratori

Salario minimo, se è contrario superCazzola vuol dire che va bene per i lavoratori

Al campionario di fesserie ripetute dalla destra per giustificare la contrarietà all’introduzione di una salario minimo per legge si aggiungono oggi le esternazioni di Giuliano Cazzola.
Cazzola è stato un sostenitore di tutte le “riforme” contro i lavoratori dell’ultimo trentennio. Non stupisce quindi che Cazzola dichiari che 9 euro lordi sono troppi come hanno già fatto Elsa Fornero e Tito Boeri. Se Cazzola è contro il salario minimo vuol dire che il salario minimo va bene per i lavoratori.

Assolutamente inaccettabile l’attacco di Cazzola al tribunale di Milano che ha fatto emergere la palese incostituzionalità di paghe da fame previste da un contratto nazionale. Dopo aver smontato i diritti del lavoro, Cazzola ora passa alla negazione dello stesso diritto di lavoratrici e lavoratori a ricorrere alla giustizia? Siamo davvero davanti a una “superCazzola prematurata con doppio scappellamento a destra”, per citare il celebre film del nostro compagno Mario Monicelli.

La sentenza del tribunale di Milano che ha condannato la Civis Spa per i salari di poco superiori ai 4 euro è storica perchè assume l’articolo 36 della Costituzione come riferimento per giudicare l’adeguatezza di una retribuzione. Nelle motivazioni della sentenza è stata assunta come riferimento per verificare il rispetto del dettato costituzionale la soglia di povertà relativa e che “ove la retribuzione prevista nel contratto di lavoro, individuale o collettivo, risulti inferiore a questa soglia minima, la clausola contrattuale è nulla”.

Invitiamo a firmare la nostra proposta di legge di iniziativa popolare per un salario minimo di 10 euro indicizzato all’inflazione presso tutti i comuni e ai banchetti che come Unione Popolare stiamo organizzando in tutta Italia.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare