Effetti collaterali della guerra di Gaza, colpita anche la ripresa economica mondiale, avverte il apporto semestrale della World Bank. E se il conflitto dovesse allargarsi a tutto il Medio Oriente, allora il sistema economico globale andrebbe in piana crisi, con effetti potenzialmente devastanti.
Mentre la missione diplomatica di Blinken si avvia verso l’ennesimo fallimento, con tutti gli interlocutori a chiedere un cessate il fuoco seguito da negoziati e al rilancio della soluzione a due stati, Israele -sempre col sostegno Usa- insiste sulla «distruzione di Hamas». Costi quello che costi.
E costerà molto caro, a tutti. Nuovo bilancio al 95esimo giorno di guerra, 23.210 palestinesi uccisi e 59.167 feriti.
‘Soldati esausti alle porte dell’inferno affrontano feroci attacchi russi’, titola il New York Times. Le truppe ucraine lungo quasi tutti i 1.000 chilometri della linea del fronte sono ufficialmente in difesa. Cercano di contrattaccare ma perdono terreno. «Le forze del Paese lungo un ampio tratto del fronte affermano che, con la Russia che avanza, la guerra non è mai stata così pericolosa». Racconto di guerra e del sopravvivere.
Quanto accaduto il 7 ottobre è la vergogna di Hamas, quanto avviene dall’8 ottobre è la vergogna di noi tutti
Raffaele Oriani interrompe la sua collaborazione a Repubblica dopo 12 anni. Contro il modo di Repubblica e di gran parte della stampa europea di raccontare cosa sta succedendo a Gaza.
Tre mesi dopo, Israele non trova la via d’uscita dal labirinto della Striscia, l’analisi diffusa, mentre la democrazia che resiste sotto i colpi del governo Netanyahu, scopre vergogne indicibili. Ad esempio, che l’attacco di Hamas era stato previsto un anno prima dall’intelligence militare israeliana
«La dinamica dell’attacco sferrato sul territorio israeliano da Hamas il 7 ottobre scorso era descritta, con molti particolari e dettagli, in un documento ‘Top secret’ dell’intelligence militare israeliano redatto nell’autunno del 2022 dalla ‘Divisione Gaza’, il comando che gestisce il controllo dei confini con la Striscia».