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Aggressione razzista al nostro compagno Ibrahima Dieng

Aggressione razzista al nostro compagno Ibrahima Dieng

L’aggressione vigliacca, frutto di quell’ignoranza da troppo tempo sdoganata, che non giustifica il razzismo profondo, di cui ha pagato le spese il nostro compagno e amico Ibrahima Dieng, nella civilissima Pisa, non può essere ridotta a piccolo fatto di cronaca, da ascrivere a un momento di perdita di lucidità dell’aggressore.

In tante e tanti conoscono e apprezzano il grande lavoro che svolge il nostro compagno, giunto venti anni fa dal Senegal, per realizzare condizioni di convivenza pacifica, per abbattere quei muri fondati sulla paura, sull’odio, su una politica, non solo a destra, spesso complice o inadeguata a svolgere il proprio ruolo.

Quando si arriva a far cadere dalla bicicletta un uomo, dichiarando di odiarlo per il colore della pelle, quando ci si arma di bastone per cacciare una presenza considerata indesiderata, si dimostra di aver scavato l’ennesimo solco.

Quello che ha portato nei campi dell’Agro Pontino a uccidere Satman Singh o quello che porta nelle ricche Langhe i “padroni” a minacciare armi alla mano chi lavora. Lo diciamo perché quanto accaduto al nostro compagno è figlio di decenni di xenofobia covata in cui chi arrivava in Italia non aveva diritti ma doveva e deve solo tacere.

Ibrahima non ha taciuto ed ha giustamente denunciato l’aggressione, cittadine e cittadini pisani che lo conoscono, sono intervenuti in sua difesa e hanno prodotto prove che hanno documentato quanto accaduto. Ma non basta,

Ha fatto bene il nostro consigliere comunale Ciccio Auletta a chiedere che Ibrahima possa portare la sua testimonianza in consiglio comunale. Ha fatto bene perché Ibrahima è uno di noi. Chissà come risponderanno il sindaco e il presidente del consiglio comunale.

Che in una città come Pisa possa avvenire un’aggressione razzista è segno dei rigurgiti che attraversano il nostro paese, contro cui è sempre più urgente lottare uniti e senza cedimenti.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Stefano Galieni, responsabile immigrazione
Alessandro Favilli, Segretario regionale, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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