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«Alle porte dell’inferno»: Ucraina in gravi difficoltà rivela il New York Times

«Alle porte dell’inferno»: Ucraina in gravi difficoltà rivela il New York Times

‘Soldati esausti alle porte dell’inferno affrontano feroci attacchi russi’, titola il New York Times. Le truppe ucraine lungo quasi tutti i 1.000 chilometri della linea del fronte sono ufficialmente in difesa. Cercano di contrattaccare ma perdono terreno. «Le forze del Paese lungo un ampio tratto del fronte affermano che, con la Russia che avanza, la guerra non è mai stata così pericolosa». Racconto di guerra e del sopravvivere.

                                             

 

Cronaca di guerra diventata ‘disattenta’

«Le truppe ucraine lungo gran parte della linea del fronte lunga 600 miglia sono ufficialmente in modalità difensiva. Solo nella regione meridionale di Kherson sono ancora all’offensiva in un duro assalto attraverso il fiume Dnipro», scrive il New York Times, che non fa sconti di convenienza. La cattura della città di Robotyne nella regione di Zaporizhzhia è stata l’avanzata massima delle truppe ucraine nella loro controffensiva estiva. Ma non si è verificata alcuna svolta, devono ammettere gli strateghi. «Ora, nelle trincee attorno a Robotyne, le unità russe attaccano quotidianamente». Le truppe ucraine tentano di contrattaccare, ma ammettono i comandanti: «Siamo fisicamente esausti».

‘Ping pong’ sul terreno, e bombe sulle città

«Come una partita a ping-pong. C’è una porzione di terreno compresa tra 100 e 200 metri che viene continuamente presa e riconquistata», le testimonianze sul campo. E gli attacchi russi sono stati così intensi che «operare vicino alla linea del fronte non è mai stato così pericoloso». Per settimane le sue forze di terra russe hanno lanciato attacchi per recuperare il territorio perduto l’estate scorsa e per impadronirsi delle ridotte ucraine lungo il fronte orientale. Oltre all’attacco dal cielo.

«Bombardamento delle grandi città ucraine per logorare i civili e la potenza devastante delle bombe plananti, esplosivi da mezza tonnellata sganciati dagli aerei che sfondano i bunker sotterranei».

Guerra di trincea e soldati a piedi

I soldati si muovono con cautela nella zona, vivendo per lo più negli scantinati e sotto copertura, lontano dalla vista. L’ultima minaccia è l’uso da parte della Russia di droni kamikaze FPV, che ha costretto i soldati ucraini ad abbandonare i veicoli nelle aree di prima linea e ad operare a piedi. Drone commerciale economico, l’FPV, che è diventato l’ultima arma del momento nella guerra ucraina. Può volare veloce come un’auto, trasporta un carico letale di esplosivo ed è guidato verso il suo bersaglio da un soldato seduto in un bunker a diversi chilometri di distanza.

Il drone micidiale nato come giocattolo

Drone FPV, acronimo per ‘first person view’, guarda in prima persona, nato per giochi o riprese cinematografiche. Sia l’esercito russo che quello ucraino li utilizzano per attaccare obiettivi eliminando il ritardo nel trasmettere le coordinate e richiedere attacchi di artiglieria. I soldati ucraini affermano di usare i droni al posto dell’artiglieria perché i proiettili scarseggiano sempre più e i droni sono un’arma economica e veloce per attacchi ai veicoli russi, bunker e fanteria.

Guerra ‘on line’ e propaganda

Unità militari di entrambe le parti pubblicano online video dei loro attacchi riusciti. Diverse unità di droni ucraini hanno permesso ai giornalisti del New York Times di guardare le operazioni da posizioni vicino alla linea del fronte mentre seguivano i soldati russi e attaccavano obiettivi. Un’unità ha mostrato i video di un incidente che ha distrutto le telecamere di sorveglianza russe e l’antenna di un edificio per uffici. Un altro ha preso di mira un bunker russo ma è stato deviato dai disturbi elettronici prima dell’impatto.

Vivere e combattere tra fango e gelo

Le unità ucraine affermano di essere state le prime a utilizzare i droni FPV per attaccare obiettivi. Ma i russi hanno copiato la tattica e nelle ultime settimane hanno inondato con i loro droni la prima linea, con effetti letali, mentre da Kiev ‘poco arriva’. Critiche aperte al governo che ‘dovrebbe fare di più’. Le ambulanze e i veicoli di rifornimento sono finiti sotto il fuoco dei droni kamikaze così spesso che si è quasi smesso di usarli, inventando un buggy a quattro ruote che hanno allestito per trasportare una barella.

Le difficoltà per trasportare munizioni e cibo per rifornire le truppe e trasportare i feriti è stato uno dei motivi per cui l’Ucraina non è riuscita a sostenere la sua controffensiva, denuncia un comandante.

Perdite pesanti e il ‘comandante Banderas’

«Siamo a corto di persone», ha detto un comandante dell’intelligence della 117a Brigat, nome di copertura  Banderas, in onore dell’attore. «Abbiamo armi ma non abbastanza uomini». Il bilancio è pesante per tutte le unità lungo il fronte. Quasi tutti sono stati feriti o sono sopravvissuti a una fuga per un pelo negli ultimi mesi. «Eppure molti restano ottimisti», sostiene il NYT, nello scetticismo di molti altri di parte statunitense.

Mentre le squadre impegnate nelle battaglie dei droni, lavorano sottoterra, in bunker rivestiti con tronchi d’albero e ricoperti di terra, e un cane solitario cammina in mezzo ai danni provocati dalle bombe plananti, scrive Carlotta Gall corrispondente senior.

10/01/2024

da Remocontro

rem