04/12/2024
da Il Manifesto
Beatrice Sofia Urso
Ancora due morti sul lavoro a Padova e Bergamo. I sindacati: «È una strage quotidiana»
Altre due morti sul lavoro. Nel padovano, a Ponte San Nicolò, ieri ha perso la vita Nicola Pagan, 58enne di Piove di Sacco. L’operaio, dipendente di una ditta di Brugine (Pd), stava lavorando ad uno scavo per installare le condutture del gas, quando, durante la mattinata, è stato travolto e schiacciato dal terreno. Inutili i soccorsi del 118.
Per la Cgil di Padova non si tratta di «una fatalità, ma una strage quotidiana che macchia il nostro paese e la nostra provincia. Dobbiamo trasformare l’indignazione in azione. In Italia muoiono in media tre lavoratori al giorno. La provincia di Padova non fa eccezione, risultando costantemente tra le più colpite del Veneto: una morte che si somma alle altre 12 che abbiamo subito dall’inizio dell’anno», dice il segretario confederale padovano Marco Galtarossa. «Questi numeri ci inquadrano ancora una volta nella zona rossa del rischio. È anche per fermare questa strage che il 12 dicembre faremo lo sciopero generale e scenderemo in piazza».
Ma quella di Ponte San Nicolò non è l’unica vittima della giornata. A Montello, in provincia di Bergamo, la stessa sorte è toccata a un altro lavoratore. Un ragazzo, appena 27enne, stava lavorando per una ditta esterna dentro alla Montello Spa, azienda specializzata nel recupero e riciclo di materiali plastici e organici. Era un manutentore di origini marocchine, in Italia da 8 anni, sposato appena da un anno. Secondo le prime ricostruzioni, intorno alle 17.30 del pomeriggio, l’operaio sarebbe rimasto impigliato al nastro trasportatore che lo avrebbe poi trascinato via e ucciso.
Sul posto sono intervenuti i soccorritori della croce verde, i carabinieri e i tecnici dell’Ats (Azienda per la tutela della salute) per ricostruire la dinamica dell’accaduto. Eppure, nonostante la tragedia, l’azienda non ha interrotto la produzione, proseguendo l’attività. Almeno secondo la testimonianza di Fiom, Filt, Filctem e Nidil Cgil Bergamo, che aggiungono: «Siamo profondamente indignati e sconcertati di fronte a un atteggiamento che manca di rispetto verso la vita di una persona e verso tutte le lavoratrici e i lavoratori che ogni giorno entrano in quello stabilimento». La Cgil ha dichiarato sciopero immediato per il turno di notte e invitato i lavoratori a un’assemblea pubblica, in programma nella mattinata di giovedì, «perché una morte sul lavoro non può essere trattata come un fatto ordinario. Serve fermarsi, capire, pretendere responsabilità e sicurezza reali».

