ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

“Armi italiane in mano ai coloni israeliani”, l’inchiesta di Altreconomia. Albanese: “Tregua? Ora autodeterminazione Palestina”

“Armi italiane in mano ai coloni israeliani”, l’inchiesta di Altreconomia. Albanese: “Tregua? Ora autodeterminazione Palestina”

Secondo l'inchiesta le armi sono state rivendute negli insediamenti illegali e acquistate da privati cittadini, compresi gli stessi coloni. Tradotto, il nostro Paese ha ruolo attivo nell'aumento delle violenze in Cisgiordania e nei Territori occupati

Al di là delle dichiarazioni di diversi ministri del governo Meloni, poi costretti a rettificare di fronte alle evidenze giornalistiche, non solo l’Italia non ha smesso dopo il 7 ottobre 2023 le sue esportazioni verso Israele, continuando a mandarle anche per i mesi successivi del 2024, ma oggi emerge anche come la maggior parte dell’export abbia riguardato soprattutto munizioni e armi a uso ‘civile’, non direttamente predisposte per lo specifico uso militare. Armi poi rivendute negli insediamenti illegali e acquistate da privati cittadini, compresi gli stessi coloni. Tradotto, il nostro Paese ha ruolo attivo nell’aumento delle violenze in Cisgiordania e nei Territori occupati.

Questo è quanto emerso nel corso del convegno al Senato organizzato da Altreconomia, “Il calibro dei coloni“, con la collaborazione del senatore di Avs Tino Magni e la partecipazione in videoconferenza di Francesca Albanese (Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati dal 1967) e di Tina Marinari (coordinatrice campagne di Amnesty International Italia).

Tutto mentre a Gaza, nonostante l’accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi sia stato finalizzato (avrà inizio domenica, dopo oltre 15 mesi di guerra, ndr), si continua a morire ancora sotto le bombe di Israele. “La tregua? Gioisco insieme a palestinesi e israeliani e sono felice di sapere che la popolazione di Gaza possa tirare un sospiro di sollievo. Ma in queste ore Israele ha continuato a bombardare ammazzando altre decine di persone”, ha commentato Albanese. E ancora: “Deve essere il primo mattoncino verso la liberazione di quello che resta della Palestina storicaCisgiordania, Striscia di Gaza e Gerusalemme Est devono poter godere dell’autodeterminazione, non si può immaginare che rimanga ancora sotto assedio. Confido in chi ha mediato, Qatar, Egitto e Stati Uniti, affinché vengano rispettati gli impegni sottoscritti”.

“Bisogna porre fine all’occupazione militare, serve che l’esercito di Israele si ritiri dalla Striscia, i palestinesi devono tornare a essere proprietari della propria vita e della propria terra. I valichi vengano aperti, si facciano entrare beni di prima necessità e aiuti umanitari, medicinali, acqua. E soprattutto si avvii un discorso sulla giustizia, sulla riparazione e si metta fine alla parola impunità“, lancia un appello pure Tina Marinari.

Non c’è dubbio alcuno che Israele abbia commesso atti di genocidio nel contesto dell’assalto militare cominciato dopo il 7 ottobre. Un genocidio di tipo coloniale. Israele sta tentando in ogni modo e con tutti i mezzi di cancellare la presenza e l’identità palestinese da ciò che resta della Palestina storica. Perché questo è funzionale alla realizzazione del progetto del grande Israele, dal Mediterraneo al fiume Giordano. Se spostiamo l’attenzione sulla Cisgiordania vediamo una crescita record delle violenze, degli attacchi dei coloni, delle demolizioni di case, di arresti, di annessioni”, ha sottolineato ancora Albanese, riprendendo i temi analizzati nel suo nuovo rapporto presentato lo scorso ottobre all’Assemblea generale.

Per poi accusare l’Italia: “Di fronte al genocidio plausibile l’Italia non ha tenuto una posizione conforme al diritto internazionale. Dovrebbe rivedere i suoi rapporti e le sue relazioni, diplomatiche, di sicurezza, militari, economiche, di ricerca. Sia chiamata a rispondere delle sue scelte irresponsabili”.

17/01/2025

da Il Fatto Quotidiano

Alberto Sofia

share