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Caporalato: irregolare un’azienda su due

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LAVORO

15/08/2025

da Pressenza

Giovanni Caprio

Caporalato: irregolare 1 azienda su 2, mentre sono a rischio i 200 milioni del PNRR per superare i ghetti

Una strutturata campagna di vigilanza dell’Arma dei Carabinieri su tutto il territorio nazionale, realizzata dal 31 luglio all’11 agosto, ha cercato di dare maggiore efficacia all’attività di contrasto delle diverse condotte illecite connesse al lavoro nel settore agricolo. Sono state controllate 888 aziende e ben 468 sono risultate irregolari (52,70%).

Sono state verificare anche 3601 posizioni lavorative, di cui 729 sono risultate irregolari (20,24%); di queste, 196 sono riconducibili all’impiego di manodopera “in nero” (il 26,88% delle 729 posizioni lavorative irregolari). Tra le posizioni lavorative verificate, 1557 riguardano lavoratori extracomunitari, di cui 79 impiegati “in nero”. mentre 30 sono risultati clandestini e 19 sono stati i minori trovati sui luoghi di lavoro, di cui 9 impiegati “in nero”.

Le ispezioni hanno portato ad elevare 113 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale (il 12,72% delle 888 aziende ispezionate), di cui 51 per “lavoro nero”, 50 per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e, in 12 casi, per entrambe le ipotesi. Inoltre, sono stati irrogati 42 provvedimenti di diffida ed elevate 850 prescrizioni.

Per quanto riguarda il contrasto delle condotte penalmente rilevanti, sono state deferite in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria complessivamente 470 persone, resesi responsabili di violazioni del Testo Unico sull’immigrazione, della normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, c.d. “caporalato” e di altre fattispecie penali, tra le quali falso ideologico e somministrazione fraudolenta di manodopera. Infine, sono state elevate sanzioni e ammende per 4.230.241,84 euro e sequestrati un locale fatiscente a Perugia adibito a dormitorio dei lavoratori sfruttati (Perugia) nonché a Trieste alcuni attestati di formazione falsi.

E proprio nei giorni scorsi la FLAI nazionale (Federazione Lavoratori Agro Industria), FLAI Puglia e FLAI Foggia hanno organizzato presso la baraccopoli di Borgo Mezzanone, la più grande d’Italia, una mobilitazione di due giorni per denunciare che i 200 milioni del PNRR destinati al superamento dei ghetti rischiano di andare persi per sempre. 200 milioni di euro stanziati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per migliorare le condizioni di vita di migliaia di lavoratori agricoli in condizioni inaccettabili, che con molta probabilità non verranno usati.

Di questi 200milioni, ben 114 milioni sarebbero dovuti essere destinati a interventi nella Capitanata, nel Foggiano, ma per ora sono soltanto 6 i milioni di € che sono stati resi disponibili per migliorare la situazione alloggiativa dei lavoratori. E Borgo Mezzanone e Torretta Antonacci, ghetti tra i più grandi d’Italia e d’Europa, sembrano essere esclusi, denuncia la FLAI, dalla realizzazione di progetti con le risorse del PNRR.

I tempi sono sempre più stretti e anche in caso di proroga a giugno o ad agosto 2026, si rischia di sprecare un’occasione unica. A Borgo Mezzanone erano destinati 54 milioni di euro e a Torretta Antonacci quasi 28 milioni, ma per ora soltanto 11 dei 37 progetti presentati dai Comuni coinvolti potrebbero partire. La Flai CGIL, pur riconoscendo lo sforzo che sta compiendo il Commissario Falco, lancia un allarme sul rischio di perdere quasi il 90 per cento dei finanziamenti europei per il superamento dei ghetti.

Qui per approfondire le indagini di questi giorni dell’Arma dei Carabinieri: https://www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/informazioni/comunicati-stampa/campagna-nazionale-dell’arma-per-il-contrasto-al-caporalato-470-i-deferiti-all’AG. .

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