Una nota di Palazzo Chigi annuncia la liberazione della giornalista dopo 20 giorni in carcere. Meloni sente la famiglia. Il direttore dell’Aise a Teheran per riprenderla. Alle 15.30 l’arrivo a Ciampino
È stata liberata e sta tornando in Italia Cecilia Sala, 29enne giornalista del Foglio e di Chora Media detenuta dal 19 dicembre nel carcere di Evin, a Teheran, dopo essere stata arrestata dalle autorità iraniane con accuse mai chiarite. A comunicarlo intorno alle 11:30 una nota di palazzo Chigi: “È decollato pochi minuti fa, da Teheran, l’aereo che riporta a casa la giornalista Cecilia Sala. Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia”, si legge. La premier Giorgia Meloni, aggiunge la Presidenza del Consiglio, “esprime gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi. Il presidente ha informato personalmente i genitori della giornalista nel corso di una telefonata avvenuta pochi minuti fa”.
L’arrivo del volo è previsto all’aeroporto romano di Ciampino alle 15:30: a quanto si apprende, a bordo c’è anche il direttore dei servizi segreti esteri (Aise) Giovanni Caravelli. L’aereo dovrebbe essere un Falcon 900 partito da Napoli intorno alle 5 del mattino direzione Teheran. “L’ho sentita, mi ha detto: “Ci vediamo tra poco“. Era emozionata e contentissima”, racconta all’Ansa il compagno di Sala, il giornalista Daniele Raineri. Che su Instagram pubblica una storia con il video del gol di Fabio Grosso nella finale dei Mondiali del 2006: “Cecilia libera, un gran lavoro italiano. Grazie a tutti”. Emozionato il padre, Renato Sala: “Sono orgoglioso di lei. Ho pianto soltanto tre volte nella mia vita. Credo che il governo del nostro Paese abbia fatto un lavoro eccezionale. È stato un lavoro di coordinamento straordinario”, dice. E cita in particolare il ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Abbiamo abitato per 12 anni a due passi l’uno dall’altro e c’è stata una frequentazione trasformata in un’amicizia. Il conforto di un’informazione, pur tutelata ma diretta e immediata, indubbiamente ha aiutato molto”.
La notizia della liberazione è arrivata dopo la missione della premier Meloni a Mar-a-Lago, in Florida, per affrontare la questione con il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump. Il destino di Sala, infatti, era legato a quello del 38enne ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, arrestato a Malpensa il 16 dicembre scorso su richiesta di Washington, che lo accusano di aver fornito ai Pasdaran iraniani componenti elettronici usati per realizzare un attentato terroristico contro militari Usa in Giordania. Negli ultimi giorni era emersa l’ipotesi che il governo italiano potesse negare l’estradizione oltreoceano di Abedini per facilitare il rilascio di Sala. Ma oggi Tajani la ricostruzione:“Gli stessi iraniani hanno separato le due cose”, ha detto. Intanto il difensore dell’iraniano, l’avvocato Alfredo De Francesco, si è detto “molto contento del ritorno a casa della nostra Cecilia Sala”: “Ora devo concentrarmi sul caso del mio assistito e lavorare al meglio su questo”, ha aggiunto.
08/01/2025
da Il Fatto Quotidiano