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C’era una volta Angela Merkel e la vecchia Europa

C’era una volta Angela Merkel e la vecchia Europa

Politica estera

09/10/2025

da Remocontro

Ennio Remondino

Anche i più accaniti critici dell’invasione russa in Ucraina, errore tragico comunque, da un po’ sono costretti a riflettere. ‘Cattivissimo Putin’, ma lui non è cambiato. Sono cambiati, e molto, gli interlocutori europei. Con culmine l’attacco al gasdotto Nord Stream, per molti «l’emblema della fine di un’epoca»

Un’Europa prima dell’Ucraina e una dopo

«Che esista un’Europa prima della guerra in Ucraina e un’altra, ben diversa oggi, è indubbio. Ma che l’invasione russa stia mettendo in luce visioni del mondo e della geopolitica totalmente differenti tra le generazioni di politici europei è molto meno ovvio», sottolinea Sabato Angieri sul manifesto, lui cronista attento e decisamente critico dall’Ucraina rispetto a Mosca. Critico ma sempre misurato. Da costringerci ad un attento recupero di memoria.

Merkel e come eravamo

«L’8 novembre 2011 a Lubmin, in Germania, Angela Merkel era raggiante mentre girava la grossa valvola che doveva aprire simbolicamente il flusso di gas attraverso le condutture del Nord Stream. La cancelliera si trovava al centro, in primo piano, tra il premier francese François Fillon, il capo del governo olandese Mark Rutte e l’allora presidente russo Dmitri Medvedev». E l’Europa industriale cresceva grazie a quel petrolio russo a basso costo che ci veniva portato in casa.

Poi la Nato si muove ad est

Poi la Nato americana tra Obama e il primo Trump. E la ‘rivoluzione arancione’ esportata in Ucraina, il colpo di Stato nel nome della democrazia europea, e dal 2014 i dieci anni della catastrofe. Oggi Medvedev è il vice-capo del Consiglio di sicurezza russo che recita la parte del duro con l’atomica. Il capo di Fillon, Sarkozy, è stato condannato per «associazione a delinquere» per aver preso soldi da Gheddafi. Mentre Angela Merkel, che aveva intuito che stesse per scoppiare qualcosa al confine orientale del Vecchio continente cercava di discuterne con Putin è affondata nel mar Baltico assieme all’oleodotto.

Polonia e Paesi baltici anche allora

L’Europa storicamente anti russa. Polonia e Paesi baltici che hanno posto un veto ai tentativi di Angela Merkel a negoziare. I risultati sotto gli occhi di tutti. Ma non è la prima volta che un politico di quella generazione si è lamentato di come Bruxelles ha gestito i rapporti con la Russia e la crisi ucraina. A partire dal rimpianto di Berlusconi che, all’inizio delle operazioni militari nel 2022, aveva dichiarato che se lui fosse stato capo del governo con «Zelensky non ci avrebbe neanche parlato». Eppure le posizioni di Berlusconi e Merkel erano molto distanti.

Ex Nord Stream di bomba ’atlantica’

Il Nord Stream è stato forse il massimo esempio del riavvicinamento tra Russia e Europa dopo da caduta del Muro di Berlino, obiettivo europeo che gli Usa non hanno mai visto di buon occhio. Col risultato noto. Ma era ‘cosa europea’, allora. Alla costruzione del Nord Stream partecipò mezza Europa: le italiane Snam e Saipem, la francese GDF-Suez, la britannica Rolls-Royce, per citare solo alcuni dei principali partner. E oggi, oltre le sanzioni Ue a raffica, si insiste sul sequestro degli beni bancari russi in Europa, sconvolgendo il sistema economico internazionale.

Europa Von der Trump

Uno dei tanti diktat di Trump a Bruxelles è stato quello di acquistare gas liquido dagli Usa e di interrompere totalmente ogni rapporto con la Russia, mentre Washington progetta di stringere i suoi legami energetici conMosca. «Non che 15 anni fa fosse l’età dell’oro, o che la Russia dove Anna Politkovskaja era stata brutalmente assassinata e i ceceni erano trucidati fosse un alleato democratico», precisa Angieri. Nessun sconto a Mosca, ma allora si chiudevano gli occhi, in nome della realpolitik. «Con l’enorme differenza che all’epoca era realmente politica – spietata e interessata – oggi sono perlopiù chiacchiere smentite nel giro di poche ore».

Angela Merkel torna a parlare

Merkel nell’intervista al Partìzan di Budapest. «Nel giugno 2021, ho avuto la sensazione che Putin non prendesse più sul serio l’accordo di Minsk ed è per questo che volevo un nuovo formato in cui noi, come Unione europea, potessimo parlare direttamente con lui». In una riunione del Consiglio europeo, Merkel e Macron hanno proposto negoziati diretti con altri leader in risposta all’accumulo di truppe russe vicino al confine ucraino. «Ma l’idea di trattare non è stato sostenuto da alcuni. Si trattava principalmente degli Stati baltici, ma anche la Polonia era contraria».

L’Europa baltica attuale

Polonia e baltici, dopo l’intervista si sono offesi, accusando Merkel di fare il gioco di Putin, denunciando come ‘incredibile’ che l’ex cancelliera non abbia cambiato idea. Il Cremlino, ovviamente, ha dato ragione a Merkel, affermando che «l’Ue è ostaggio della linea politica dei Paesi baltici e della Polonia». Ma è più interessante una dichiarazione dell’attuale premier polacco, Donald Tusk: «Il problema con Nord Stream 2 non è che sia stato fatto saltare in aria. Il problema è che sia stato costruito». La voce di Trump.

Russia nemico d’oriente

  • E si torna sempre lì. «Alcuni dei leader attuali hanno fatto della lotta alla Russia la loro ragion d’essere al governo – fermo restando che l’invasione dell’Ucraina è un fatto incontrovertibile – e i Paesi più importanti della Ue hanno delegato la propria politica estera agli Usa. Ma i vecchi capi non stanno dicendo ‘eravamo meglio di voi’. Si sta iniziando a preparare il terreno in caso di disastro in Ucraina. Di chi sarà la colpa?». E se tutto dovesse andar male e l’unità costruita intorno a Kiev dovesse sgretolarsi, di fronte allo ‘scarica barile’ i vecchi leader avvertono: «Non è colpa nostra».
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