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Chi ricatta chi? Trump e Netanyahu, Clinton e il fantasma di Epstein

Chi ricatta chi? Trump e Netanyahu, Clinton e il fantasma di Epstein

Politica Estera

12/09/2025

da Remocontro

Eric Salerno

Vecchie accuse di pressioni israeliane tornano a intrecciarsi con i legami tra il tycoon e il finanziere accusato di gravi crimini sessuali ed ora scomparso. Trump, irritato per i bombardamenti a Doha per uccidere i vertici di Hamas ma poche ore dopo nessun richiamo e solo solidarietà, annota Eric Salerno. Quale magia nelle mani di Netanyahu?

Quale potere di Netanyahu su Trump?

Questa cronaca e tante altre concessioni americane a Israele in questi lunghi mesi di un conflitto in Medio Oriente che invece di chiudersi si va estendendo richiama alla memoria una vecchia storia mai del tutto chiarita. Netanyahu, si chiedono in molti, sta ricattando il presidente americano come quando lo stesso premier israeliano avrebbe ricattato il presidente Bill Clinton? «In uno scandalo che è andato in gran parte perduto nella memoria contemporanea – ricorda un giornalista sul sito americano ‘Drop site’ – era stata ventilata l’ipotesi che Netanyahu avesse ricattato il capo della Casa Bianca rivelandogli che Israele aveva raccolto registrazioni di telefonate a sfondo sessuale tra il 42° presidente e la stagista della Casa Bianca Monica Lewinsky».

Bill e Monica, sussurri e ricatti

«Clinton incontrò Netanyahu nello Studio Ovale nel febbraio 1997. Successivamente, secondo la testimonianza rilasciata dalla Lewinsky all’ufficio del procuratore speciale, la segretaria di Clinton, Bettie Currie, contattò la Lewinsky per invitarla a un incontro nello Studio Ovale, dicendole che Clinton ‘aveva qualcosa di importante da dirle’. Quello sarebbe stato il loro ultimo incontro sessuale, ma Clinton colse anche l’occasione per dirle che ‘un’ambasciata straniera’ aveva intercettato il suo telefono e registrato la loro conversazione. Clinton non avrebbe specificato quale ambasciata, sebbene l’incontro con la Lewinsky sia avvenuto il mese successivo al suo incontro con Netanyahu.

La spia Polard amica di Ben Gvir

In ballo c’era la sorte di una spia, cittadino americano, Jonathan Pollard che lavorava per Israele. Clinton accettò di ‘riesaminare’ il caso di Pollard. Non lo rilasciò ma – ricorda Drop Site – fu liberato nel 2015. Tornato in Israele, Pollard è un aperto sostenitore del ministro estremista per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir e ha chiesto la completa pulizia etnica di Gaza.

Altro scandalo sessuale oggi

Un altro scandalo sessuale, molto più vasto, rischia di travolgere l’attuale presidente americano. Qui non si parla di telefoni della Casa Bianca controllati dal Mossad o da altri servizi ancora più sofisticati della vasta comunità spionistica israeliana. È probabile, però, che molti degli attori dello scandalo che portò il finanziere Jeffrey Epstein in carcere fossero seguiti, osservati dai servizi di Tel Aviv. C’è chi sostiene che lui stesso avesse lavorato come agente segreto per gli israeliani come la sua compagna Ghislaine Maxwell, figlia di Élisabeth Meynard, storica francese nota per le sue ricerche sull’Olocausto, e dell’editore britannico Robert Maxwell, proprietario del Daily Mirror, e di importanti quote in note società editoriali come la MTV Europe e la casa editrice MacMillan.

«Ha fatto più cose per Israele di quante se ne possano dire», disse di lui il primo ministro israeliano Yitzhak Shamir, durante il suo funerale.

Archivo Epstein arma puntata

L’amicizia Trump-Epstein risale ai primi anni ’90, quando entrambi frequentavano gli stessi ambienti a Palm Beach, in Florida, e a New York. In un’intervista del 2002 al New York Magazine, Trump descrisse Epstein come «un ragazzo fantastico a cui piacciono le belle donne tanto quanto a me, e molte di loro sono giovani». Epstein fu arrestato nel 2019 per traffico sessuale di ragazze minorenni e morì un mese dopo in carcere. Il caso fu dichiarato suicidio. Ghislaine Noëlle è stata condannata a 20 anni di carcere per adescamento di minori e altri reati commessi con o per conto del finanziere ed ex compagno.

Il loro ‘archivio’ resta più o meno segreto. E molti leader europei e americani, oltre a Trump, tremano.

 

 

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