ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

Cisgiordania, la guerra di retrovia dei coloni squadristi e ladri

Cisgiordania, la guerra di retrovia dei coloni squadristi e ladri

Inchiesta di ‘Forbidden Stories’ sulla cacciata di 18 comunità palestinesi in Cisgiordania. Comunità attaccate e pastori picchiati e minacciati: così in pochi mesi i coloni israeliani, braccio squadrista del governo, hanno svuotato 18 villaggi in Cisgiordania e allargato gli insediamenti. L’altra faccia dell’espulsione, raccontano Phineas Rueckert e Youssr Youssef mentre a Gaza l’offensiva non frena e organizza gli assassinii mirati ai giornalisti palestinesi.

Sgomberi forzati e violenze, così si allargano le colonie

L’11 ottobre 2023, Omri Eran-Vardi, fotoreporter israeliano, era arrivato a Wadi al-Siq, una comunità collinare nel deserto della Cisgiordania, a est di Ramallah, immersa tra pascoli di pecore. Eran-Vardi era venuto a sapere che i coloni israeliani avevano minacciato di sfrattare la comunità beduina di circa 200 persone. Quel giorno, Eran-Vardi (che ha accettato di condividere pubblicamente il suo racconto con +972 Magazine, partner di ‘Forbidden Stories’) ha iniziato a documentare lo sfratto e a parlare con i residenti.
La mattina successiva, a Wadi al-Siq sono arrivati coloni israeliani e soldati a volto coperto dell’unità ‘Desert Frontier’, unità militare israeliana nota per i metodi violenti usati contro i palestinesi e composta per lo più da coloni «delle colline» arruolati, e i soldati hanno iniziato a usare la violenza. Botte e insulti.  
Eran-Vardi si è avvicinato a loro per chiedere conto di quanto stavano facendo, e uno di loro ha risposto dandogli un pugno sul naso. Un colono ha affermato che gli abitanti del villaggio sostenevano Hamas. Un soldato ha ammanettato Eran-Vardi e gli ha sequestrato la macchina fotografica. Poi il branco ha portato Eran-Vardi e due attivisti israeliani in una delle case dei residenti e ha minacciato il gruppo prima di lasciarli andare. «Dovreste ringraziare di esserne usciti vivi e non tornare mai più qui», ha dichiarato uno degli uomini: «Se vi vedo, vi uccido».

Esercito senza vergogna

In una risposta scritta a ‘Forbidden Stories’ e ai suoi partner, un portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato che durante l’attività dell’unità Desert Frontier «si sono verificati alcuni lievi incidenti etici e operativi in cui i soldati hanno agito in modo incoerente con i valori delle forze armate israeliane», aggiungendo che l’unità è stata trasferita al Comando settentrionale, al confine tra Israele Siria e Libano.

Oggi Wadi al-Siq è vuoto

Oggi le immagini di B’Tselem, il Centro d’informazione israeliano per i diritti umani nei Territori occupati, mostrano detriti sparsi, pannelli solari distrutti e tetti di latta ondulata caduti. Una scuola finanziata dall’Unione europea, che un tempo serviva 120 bambini provenienti da tutta la regione, è recintata. Al suo interno i banchi sono rovesciati e tavoli e sedie sono in disordine. Le foto documentano la nuova realtà della comunità mesi dopo che Eran-Vardi ha immortalato lo sgombero coatto. Prima che i soldati lo costringessero a cancellare le foto dalla sua macchina fotografica, Eran-Vardi è riuscito a trasmettere il suo reportage agli attivisti, che poi l’hanno condiviso con i giornalisti, tra cui Forbidden Stories.

Gaza Project e giornalismo bersaglio

Il Gaza Project è un progetto di collaborazione tra 13 media che ha indagato sull’attacco ai giornalisti a Gaza e ha seguito il lavoro dei giornalisti uccisi o minacciati a Gaza e in Cisgiordania dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023. In Cisgiordania quasi una dozzina di giornalisti, hanno denunciato l’espansione degli insediamenti israeliani – illegali secondo il diritto internazionale – la distruzione delle comunità beduine e la violenza dei coloni incontenibile e impunita. Wadi al-Siq è una delle 18 comunità che i coloni hanno sgomberato con la forza dall’inizio della guerra di Israele contro Gaza, secondo i dati di B’Tselem.

Dati Nazioni Unite

Tra ottobre 2023 e maggio 2024, le Nazioni unite hanno rilevato 958 episodi di violenza dei coloni contro le comunità e le proprietà palestinesi in Cisgiordania. Forbidden Stories e i suoi partner, censurati per aver documentato l’espansione degli insediamenti e la violenza contro le comunità palestinesi, hanno utilizzato immagini satellitari e ricerche open-source per mappare l’espansione delle infrastrutture dei coloni che l’Onu ha denunciato. L’analisi indica una crescita delle infrastrutture, anche a Wadi al-Siq e in altre aree dove coloni e soldati avrebbero minacciato i giornalisti, e come le comunità dei coloni ha pubblicizzato la loro espansione online, tra cui annunci su Airbnb, video su YouTube e post sui social media.

Aggressione dei ‘coloni soldati’

Molti dei soldati schierati in Cisgiordania sono essi stessi coloni. E giornalisti sgraditi diventano bersaglio.  Una troupe di ARD, rete radiotelevisiva pubblica tedesca, sono stati minacciati e trattenuti per oltre un’ora dai soldati israeliani nel novembre 2023, a sud di Hebron. «Dal 7 ottobre tutto è cambiato in Cisgiordania», ha dichiarato a Forbidden Stories Issam Rimawi, fotoreporter dell’agenzia di stampa turca Anadolu. «Non ci sono più linee rosse, né da parte dei coloni né da parte dell’esercito», ha detto a proposito della violenza.

Violenze programmate

Il racconto ‘documento’, continua ad elencare episodi di violenza organizzata e impunita. Solo a dicembre, dopo un’indagine interna, l’esercito israeliano ha interrotto le operazioni dell’unità Desert Frontier e ha licenziato cinque soldati. Ma Jake Godin, ricercatore di Bellingcat, un collettivo investigativo open-source, ha analizzato le immagini satellitari che mostrano una lunga strada appena a nord della città, che conduce a diverse strutture avamposto di coloni, una comunità non autorizzata o illegale costruita senza l’approvazione ufficiale del governo israeliano. E successivi rilievi da ‘Sentinel 2’ del 13 giugno mostrano che sino stati costruiti nuovi edifici.

Avamposto ‘Havat HaMachoch’ di Neria Ben Paz

Secondo diversi media israeliani, l’avamposto chiamato ‘Havat HaMachoch’, appartiene a Neria Ben Pazi, un colono sottoposto a sanzioni statunitensi da marzo. Come riportato da Haaretz a giugno, Ben Pazi ha ricevuto circa 3.200 dollari dal ministero dell’agricoltura israeliano per finanziare progetti agricoli. I residenti di Wadi al-Siq che hanno parlato con +972 hanno dichiarato che la comunità è stata attaccata dai coloni provenienti dalla direzione della fattoria di Ben Pazi, mentre il diretto interessato non ha risposto alle richieste di chiarimenti.

Troupe di Palestine TV sequestrata

Il 19 febbraio 2024, Omar Abu Awad, giornalista e direttore dell’ufficio di Gerico di Palestine TV, il canale ufficiale dell’Autorità palestinese, si sono recati nella regione di Wadi al-Qelt, una zona popolare e turistica appena fuori dalla città di Gerico, per documentare le attività dei coloni. Dopo un primo sopralluogo, un gruppo di uomini ha intercettato la loro auto. Poi è arrivato l’esercito che ha confiscato i loro telefoni, e hanno portato tre di loro in un centro per gli interrogatori, trattenuti per nove ore senza cibo né acqua. Secondo Awad, i soldati lo hanno costretto a camminare bendato in modo da fargli sbattere la testa contro un muro e lo hanno spinto giù da una rampa di scale. «Per quanto riguarda i resoconti di violenza nell’area di Wadi al-Qelt lo scorso febbraio, l’esercito israeliano non è a conoscenza di tali incidenti».

Illegalità a copertura governativa

Per il diritto internazionale, gli insediamenti – comunità approvate dal governo israeliano costruite sulla terra palestinese occupata dalla Guerra dei Sei Giorni del 1967 – sono illegali. «Ogni singolo insediamento, ogni singola costruzione di un insediamento, ogni singola agevolazione e manutenzione continua dell’insediamento è un crimine di guerra», ha dichiarato Tara Van Ho, professore ordinario presso la Essex Law School ed ex co-presidente della Global Business and Human Rights Scholars Association. Tuttavia, gli insediamenti continuano a crescere e da ottobre sono stati costruiti diversi nuovi avamposti, illegali anche secondo la legge israeliana.

Al Jazeera ha contato 15 nuovi avamposti nei primi mesi della guerra di Israele a Gaza. Lavorando con il Global Authentication Project di Bellingcat, Scripps News e Bellingcat hanno anche identificato decine di siti in tutta la Cisgiordania con nuove strade, edifici o terreni sgomberati vicino a insediamenti o avamposti.

                                            

I piani di ‘Mitzpe Yeriho’

In un’intervista dell’8 ottobre 2023, il sindaco Aliza Pilichowski (nella foto sul trattore) ha vantato la «straordinaria crescita» dell’insediamento, che comprende la costruzione di un complesso sportivo al coperto, una piscina e 365 nuove case da abitare nei prossimi tre-cinque anni. (Pilichowski non ha risposto alle richieste di commento, né a quelle inviate tramite il marito). E dal 7 ottobre, Mitzpe Yeriho ha rafforzato la ‘squadra di sicurezza’. «Sì, stiamo costruendo un esercito qui per tenerci al sicuro», ha detto allora. In un video, i coloni hanno festeggiato l’equipaggiamento della polizia ricevuto dallo Stato americano della Virginia.

Breaking the Silence

Joel Carmel,dell’ong Breaking the Silence, composta da ex soldati dell’esercito israeliano, ha spiegato che gli insediamenti hanno spesso squadre di volontari con accesso alle armi e un addestramento minimo che serve per agire come «squadra di risposta rapida nel caso in cui l’insediamento venga attaccato». Per i residenti palestinesi, questo ha significato che «la linea di demarcazione tra coloni e soldati è sfumata già da molto tempo oramai». E durante la guerra, ha aggiunto Carmel, è stata «completamente cancellata».   

Turismo americano in terre palestinesi rubate

Forbidden Stories ha trovato almeno quattro annunci Airbnb collegati a dipendenti di EroRentals, agenzia di case vacanza con sede in Florida, e ai loro parenti. Una sostiene di offrire agli ospiti una «fuga nella tranquillità». «Consiglio vivamente a chiunque voglia un’esperienza fantastica e un ospite fenomenale in un posto bellissimo con una vista mozzafiato sulle montagne e sul Mar Morto», ha scritto un ospite di Airbnb in una recensione pubblicata nel novembre 2023.

Airbnb e Booking.com sono citati in un elenco di aziende che «direttamente e indirettamente, hanno permesso, facilitato e tratto profitto dalla costruzione e dalla crescita degli insediamenti», secondo la Missione d’inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni unite. Questi insediamenti e le aziende che li legittimano rappresentano una sfida a lungo termine per la pace nella regione. «Finché non costringeremo Israele a smantellare gli insediamenti e a ritirarsi entro i propri confini, non potremo avere la pace in quest’area».

29/04/2024

da Remocontro

rem

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              

 
share