In quattro anni è passato dal 15esimo al quarto posto globale per la produzione di app e mobile game. Nonostante la guida comunista, il Paese si è aperto al libero mercato. Vivendo un boom socio-economico. Un esempio del successo? Nel 2022 Flappy Bird ha fatto guadagnare al suo creatore 50 mila dollari di pubblicità al giorno.
Dal 15esimo al quarto posto della classifica globale dei principali Paesi per la produzione di app e giochi online. È questo lo strabiliante balzo in avanti realizzato dal Vietnam, che in appena quattro anni, dal 2019 al 2023, si è trasformato nel nuovo re del gaming a livello globale. Lo dimostrano i dati, come quelli raccolti nel report delle società di analisi DataAI e AppMagic. Nel 2022, per esempio, l’industria del mobile gaming vietnamita è cresciuta di 2,5 volte rispetto alla media mondiale, mentre i ricavi sono aumentati di oltre il 20 per cento in netta contrapposizione a una riduzione internazionale del 2 per cento. Non stiamo parlando di un affare per bambini, visti i numeri in ballo nell’intero Pianeta, con il mercato del Sud-Est asiatico in prima fila – un mercato in rapida crescita che vale 5 miliardi di dollari e conta 270 milioni di giocatori – e Hanoi a fare la parte del leone.
Il Paese può contare su 171 app, prodotte da 93 società nazionali
Il Vietnam, infatti, può attualmente contare su 171 applicazioni, prodotte da 93 società nazionali, che si sono piazzate, almeno una volta, nella top 10 delle app più scaricate su Play Store, il noto servizio di distribuzione digitale targato Google. E ancora: diversi sviluppatori vietnamiti, tra cui Falcon Global, Abi Global, Zego Global e Rocket Studio, risultano comparire tra le prime 50 aziende nella produzione di e-game. Il governo vietnamita, guidato dal Partito comunista del Vietnam, sa di avere di fronte una prateria e intende occuparla nel miglior modo possibile. Si stima che nel 2023 il mercato globale del mobile gaming supererà i 300 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuo che dovrebbe oltrepassare il 7 per cento negli anni successivi.
Due decenni di crescita annua del Pil oscillante tra il 7 e l’8 per cento
Alla fine di luglio Google ha tenuto un evento chiamato Google Think Apps 2023 – Creation the Future a Ho Chi Minh City. Si è trattato del più grande evento tenuto da Google nel Sud-Est asiatico negli ultimi 10 anni, a dimostrazione di come l’azienda consideri strategico il settore delle app, in particolare del mobile gaming, e di come, soprattutto, ipotizzi che a trainare questo sviluppo possa essere il Vietnam. Da quando, nel 1986, il governo vietnamita ha attuato una serie di riforme economiche e politiche (Doi Moi), il Paese si è gradualmente aperto al libero mercato integrandosi nell’economia mondiale. A partire dal 2000, Hanoi ha riallacciato le relazioni diplomatiche con gran parte dei Paesi – non più solo partner ideologici – conseguendo un rapido boom socio-economico trainato, per quasi due decenni, da una crescita annua del Pil oscillante tra il 7 e l’8 per cento. La pandemia ha in parte raffreddato la corsa della piccola tigre asiatica, ma ora che il peggio sembrerebbe essere passato il percorso può essere ripreso e implementato. Da un lato approfittando della crisi della Cina e dall’altro sfruttando la gallina dalle uova d’oro dell’industria delle app d’intrattenimento.
Il settore del gaming inteso come una risorsa di esportazione
Due anni fa, in occasione del 13esimo Congresso nazionale del Partito, le autorità del Vietnam hanno ribadito l’importanza della trasformazione digitale del Paese, considerando il governo, l’economia e la società digitale i tre pilastri principali dello sviluppo nazionale. Secondo il ministero dell’Informazione e della Comunicazione, nel 2022 l’industria della tecnologia digitale vietnamita ha generato entrate stimate in 148 miliardi di dollari, segnando un aumento di oltre il 10 per cento rispetto al 2021. Il settore del mobile gaming potrebbe rappresentare il nuovo carburante della nazione, ben felice di sfornare applicazioni e giochi sempre più apprezzati tanto in patria quanto all’estero. Sebbene il Vietnam sia uno dei cinque Paesi al mondo governati da un Partito comunista, Hanoi ha iniziato a vedere il settore del gaming come una risorsa di esportazione e parte cruciale del suo settore tecnologico emergente.
Il clamoroso successo di Magic Tiles 3 nel 2022
L’industria locale dei giochi online è guidata da un dinamico gruppo di sviluppatori e startup, tra cui Amanotes e Falcon Squad OneSoft. In generale, il Vietnam ha attirato per la prima volta l’attenzione nel 2013, dopo che lo sviluppatore Dong Nguyen creò Flappy Bird, app presto diventata virale a ogni latitudine. Era così popolare, ha sottolineato Bloomberg, che Dong, sconcertato dall’improvvisa attenzione ricevuta, la tolse dai riflettori, ma non prima di essere arrivato a guadagnare fino a 50 mila dollari al giorno dalle pubblicità pop-up presenti sull’applicazione. L’avvento di Flappy Bird ha dato una scossa agli altri sviluppatori vietnamiti, che hanno constatato quanto successo potevano raggiungere questi semplici giochi per dispositivi mobili. Adesso studi e sviluppatori affollano il Paese e competono nella creazione del prossimo successo planetario (nel 2022 Magic Tiles 3, prodotto da Amanotes, si è classificato tra i 20 giochi per cellulari più scaricati a livello globale ed è sulla buona strada). Il Vietnam è così emerso dal nulla, diventando un hub capace di attirare i migliori sviluppatori e di consolidare la sua reputazione di potenza nel settore dello sviluppo di app e giochi per smartphone.
18/09/2023
da Lettera43