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Compagno Salvo, memoria viva dell’antimafia

Compagno Salvo, memoria viva dell’antimafia

Politica italiana

20/08/2025

da Left

Giulio Cavalli

Facendosi carico della lezione di Peppino Impastato e dell’esperienza della trasmissione radiofonica Onda pazza, è diventato il più autorevole giullare antimafioso dalla parte degli oppressi

Tra le sue molte qualità, Salvo Vitale aveva quella di ridere di mafia molto più sul serio di molti polverosi e narcisisti studiosi del crimine organizzato. Salvo Vitale era uno dei compagni di Peppino Impastato, ma soprattutto Salvo Vitale era quell’idea, nata in quegli anni, di dedicarsi totalmente all’attivismo.

Oggi potremmo dire che Salvo Vitale ha inventato l’antimafia internazionale ancora prima che qualcuno coniasse il termine. Era mille cose, perché conteneva migliaia di battaglie e di tutte sapeva sempre dove fosse il capo del filo.

Aveva compiuto 82 anni pochi giorni fa. Facendosi carico della lezione di Peppino e dell’esperienza della trasmissione radiofonica Onda pazza, è diventato il più autorevole giullare antimafioso dalla parte degli oppressi. Con la sua generosità spericolata ha tenuto viva la memoria di Peppino e di mamma Felicia attraversandone tutte le stagioni: sia quando quella storia era un culto che rischiava di appannare i sensi sia quando qualcuno sperava di rimetterla nel cassetto dei memorabilia.

Salvo Vitale è morto, ma è stato tremendamente vivo. Così vivo che se lo portano in giro a pezzi i tanti giovani che ha incontrato, infaticabile araldo della giustizia come bene vitale, insieme all’arte, insieme alla conoscenza, insieme alla consapevolezza. Cercava “il focolaio di agitazione che nasce dove ci sono uomini che subiscono ingiustizie”. “È lì che c’è un compagno, è lì che resiste l’idea della lotta, la volontà di non arrendersi alla sopraffazione”, aveva scritto.

Salvo non c’è più. “Mettere in mezzo a tutto una grande, comune risata”, diceva. Un sorriso, compagno Salvo.

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