Alle comunali vince il centrosinistra che si riprende anche Perugia e Potenza: al campo largo i sei capoluoghi di Regione.
Nuovo round per le Comunali. Considerati i sei capoluoghi di Regione (Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia, Potenza) e i 23 capoluoghi di provincia chiamati alle urne l’8 e il 9 giugno (Ascoli Piceno, Avellino, Bergamo, Biella, Caltanissetta, Cesena, Cremona, Ferrara, Forlì, Lecce, Livorno, Modena, Pavia, Pesaro, Pescara, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Sassari, Urbino, Verbania, Vercelli e Vibo Valentia), la partita si era conclusa a favore del centrosinistra.
In 10 comuni si è affermato il centrosinistra al primo turno: Cagliari, Bergamo, Cesena, Livorno, Modena, Pavia, Pesaro, Prato, Reggio Emilia, Sassari. A fronte dei cinque in cui si sono aggiudicate la vittoria le destre: Ascoli Piceno, Biella, Ferrara, Forlì, Pescara.
Dei 14 comuni capoluoghi (in tutto i centri chiamati al secondo turno sono stati circa un centinaio), i 5 capoluoghi di regione – Bari, Campobasso, Firenze, Perugia, Potenza – se li aggiudica il centrosinistra. Nei 5 capoluoghi di provincia di Caltanissetta, Lecce, Rovigo, Urbino, Vercelli, si impone il centrodestra. Ad Avellino e Verbania si impone invece un candidato civico.
A Cremona e Vibo Valentia invece i candidati di centrosinistra ribaltano la situazione, che si era registrata al primo turno, a proprio vantaggio e si impongono alla guida della città. Per questo secondo turno delle elezioni amministrative alla chiusura dei seggi aveva votato il 47,71% degli aventi diritto, in forte calo rispetto al primo turno quando l’affluenza era stata del 62,83%.
LA SFIDA DELLE COMUNALI DA BARI A LECCE
A Bari si contendevano la guida della città Vito Leccese (centrosinistra) e Fabio Romito (centrodestra). Non c’era stato un apparentamento ufficiale ma Pd, Verdi, M5s e Sinistra italiana alla fine si sono ritrovati nella stessa squadra a sostegno di Leccese dopo la spaccatura al primo turno sancita con la candidatura dell’avvocato Michele Laforgia.
“Mi ha chiamato Elly Schlein che è venuta 3 volte qui, l’ho sentita vicina e fiduciosa anche quando era spaventata dalla divisione della coalizione. Oggi possiamo festeggiare la vittoria del centrosinistra unito”, ha detto Leccese, che è diventato nuovo sindaco di Bari con uno schiacciante 70,3% a fronte del 29,7% di Romito.
Sfida infuocata era anche a Lecce, l’altro capoluogo pugliese dove il ballottaggio era tra Carlo Salvemini, sindaco uscente del centrosinistra, e l’ex ministra Adriana Poli Bortone per il centrodestra. E ad avere la meglio è stata Poli Bortone che ha vinto per una manciata di voti.
DA CAMPOBASSO A FIRENZE
A Campobasso a contendersi la guida di Palazzo San Giorgio erano l’avvocato Aldo De Benedittis (sostenuto da sei liste: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Popolari, Udc, Noi Moderati) e la dirigente scolastica Marialuisa Forte (sostenuta da tre liste: Pd, Movimento 5 Stelle e lista Verdi-Sinistra).
A vincere il ballottaggio è stata Forte con il 50,97 per cento. Il candidato del centrodestra si è fermato al 49,03. Al primo turno De Benedittis aveva ottenuto il 47,90%, Forte il 32,16%.
Per il ballottaggio Forte – provveditore agli studi di Campobasso – ha raggiunto un accordo, senza apparentamento formale, con il Cantiere Civico, al primo turno in corsa con il candidato sindaco Pino Ruta che aveva sfiorato il 20%.
Sara Funaro è la nuova sindaca di Firenze, la prima donna a svolgere questo incarico, vincendo il ballottaggio col 60,56% dei voti, mentre il suo avversario Eike Schmidt è arrivato al 39,44%. Funaro ha raccolto 82.254 preferenze e Schmidt 53.558.
Anche qui era una sfida tra campo largo e centrodestra unito. Funaro, che al primo turno aveva ottenuto il 43,17% dei voti a fronte del 32,86% di Schmidt, ha per il secondo round incassato il sostegno del Movimento 5 stelle fiorentino e del candidato Lorenzo Masi, che al primo giro di boa, in una corsa in solitaria, era arrivato al 3,35% dei consensi.
Per Funaro c’era stato anche l’endorsement dalla candidata sindaco Iv, e vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi che al primo turno aveva ottenuto il 7,29%, mentre il resto di Italia viva aveva invitato tutti i fiorentini ad andare a votare al ballottaggio ma lasciando liberi elettori e dirigenti del partito di fare le proprie valutazioni.
LABORATORIO UMBRO
Vittoria Ferdinandi, centrosinistra unito e civici, è la nuova sindaca di Perugia. Ferdinandi ha ottenuto 40.696 voti, il 59,12, alla guida di una coalizione con Pd, M5s e quattro liste civiche.
Battuta Margherita Scoccia, sostenuta da FdI, FI, Lega e quattro liste civiche, che ha ottenuto il 47,88 per cento dei consensi, 37.389. Le due candidate al primo turno delle comunali avevano ottenuto il 49,01, Ferdinandi, e il 48,29, Scoccia. Con 598 voti di differenza diventati 3.307 al ballottaggio. Nelle ultime due legislature Perugia è stata guidata dal centrodestra. Un’ottima prova per il campo largo.
LA SFIDA DELLE COMUNALI ERA APERTISSIMA A POTENZA
Una sfida apertissima era a Potenza dove il ballottaggio era tra Francesco Fanelli (centrodestra) e Vincenzo Telesca (centrosinistra).
Al primo turno Fanelli (dirigente della Lega, sostenuto da sette liste, con all’interno anche diversi esponenti di Azione e Italia Viva) aveva ottenuto 15.416 pari al 40,6%, contro i 12.319, pari al 32,4%, di Telesca, consigliere comunale uscente, che aveva l’appoggio di cinque liste, tra cui una “riconducibile” al Pd ma senza simbolo dem.
Il secondo round ha visto Telesca vincere col 64,9%. Tanta era l’attesa per comprendere come si sarebbero comportati gli elettori che al primo turno avevano sostenuto altri due candidati del centrosinistra: Pierluigi Smaldone, a capo di una coalizione formata da Potenza Ritorna, Città Nuova e M5S, per il quale avevano votato 6.696 potentini (17,6%), e Francesco Giuzio (Basilicata possibile) che si era fermato a quota 3.058 (8%).
Per giorni erano andate avanti le interlocuzioni tra Telesca, Smaldone e Giuzio: alla fine non c’era stato alcun apparentamento ufficiale ma un accordo programmatico, in dieci punti, sottoscritto dai tre. Che evidentemente ha retto.
COMUNALI, DA CREMONA A VIBO VALENTIA
Il centrosinistra vince anche a Cremona. Andrea Virgilio è il nuovo sindaco. Il vicesindaco uscente, appoggiato dal centrosinistra, ha ottenuto 13.014 voti, ovvero 191 più del suo avversario del centrodestra Alessandro Portesani. E il “campo largo” strappa Vibo Valentia al centrodestra. Il candidato del centrosinistra più il Movimento 5 Stelle Enzo Romeo si afferma col 53,6%, sul candidato di centrodestra Roberto Cosentino.
Ad Avellino sul frontman del campo largo Antonio Gengaro si è imposta la civica Laura Nargi. Idem a Verbania dove sul candidato del centrosinistra si è imposto Giandomenico Albertella, candidato civico di orientamento di centrodestra.
CORSA IN SOLITARIA
Non c’è stato il campo largo al ballottaggio delle amministrative invece a Caltanissetta. Il sindaco uscente del M5s Roberto Gambino, che al primo turno aveva ottenuto il 28% dei voti, non ha infatti trovato alcun accordo né con la candidata del centrosinistra Annalisa Petitto né con quello del centrodestra Walter Tesauro che sono andati al ballottaggio. Tesauro ha avuto la meglio.
Secondo turno delle comunali anche a Urbino, Rovigo e Vercelli dove si sono affermati i candidati del centrodestra.
25/06/2024
da La Notizia