Disastro climatico in Toscana: è uno dei volti di questo modello di sviluppo. Non si po’ chiedere lo stato di calamità e da domani continuare come se niente fosse.
3 novembre. L’ennesimo disastro climatico - ambientale colpisce il territorio. Il mondo, le regioni di tutta Italia, e oggi la Toscana sono profondamente ferite dalle conseguenze disastrose degli eventi climatici. Le immagini dell’acqua che invade le strade di Campi Bisenzio, del pratese, del livornese e del pisano denunciano il livello di devastazione provocato da una sola notte di pioggia.
Non assumere la priorità dell’emergenza climatica diventa criminoso: modello di sviluppo omnivoro, sfruttamento, oltre la capacità di riprodursi, delle risorse naturali, incuria del territorio hanno superato il limite della “sopportabilità” e le conseguenze sono i disastri ambientali diventati ormai troppo frequenti.
Le nostre campagne, i nostri boschi e i nostri fiumi, le nostre cittadine non sono più in sicurezza, e ogni evento climatico produce disastri sociali, in termini di perdita di vite umane e di ferite al tessuto produttivo e residenziale , e disastri ambientali. Il modello capitalistico di sviluppo mostra il suo vero volto!
Non è più il tempo delle mere condoglianze formali, e della sola lamentazione dei danni economici con la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità, a cui il governatore Giani della Toscana e governo nazionale ci hanno abituati, per poi proseguire impunemente con il modello di sviluppo omnivoro e climalterante che li produce.
A partire da noi assumere la questione climatica per riordinare lo sviluppo è la via per uscire dallo stato di calamità a cui siamo condannati! Ma va fatto davvero, da ora! Questo il modo migliore, pensiamo, per esprimere solidarietà e vicinanza alle famiglie colpite.
Segreteria regionale PRC Toscana