I ricercatori del Cnr si dichiarano NON disponibili a mettere i propri saperi al servizio della pratica e della cultura della guerra
Le elevate competenze intellettuali e scientifiche sono parte essenziale – al punto da diventare bersagli – delle azioni belliche: dal know-how tecnico sulle armi fino alla costruzione ideologica e retorica di una “cultura della guerra”. All’interno del Consiglio Nazionale delle Ricerche si è andata consolidando la condanna per l’estendersi delle azioni belliche, delle pratiche di sterminio in atto a Gaza e della normalizzazione del conflitto armato.
Centinaia di lavoratrici e lavoratori del più grande Ente di ricerca italiano si dichiarano non disponibili a mettere i propri saperi al servizio della pratica e della cultura della guerra. All’opposto, si impegnano a contrastare con azioni concrete la deriva bellicista e a mettere le loro competenze al servizio della ricerca e dello sviluppo di approcci alla risoluzione delle controversie internazionali fondati sul diritto e sul dialogo.
05/07/2025
da Left