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Croce Rossa: “Due membri dello staff uccisi in raid a Khan Younis”. Altri 38 morti in 24 ore. Madrid: “L’Ue vari embargo delle armi a Israele”

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Gli Usa, secondo il Jerusalem Post, hanno chiesto a Netanyahu di rinviare l'invasione su larga scala nell’ambito dei negoziati mirati a un accordo sul rilascio degli ostaggi. Il ministro degli Esteri spagnolo: "Quello che sta accadendo è insostenibile e disumano" Unrwa: "Attacchi indiscriminati su bambini"

Emergenza umanitaria senza tregua a Gaza. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha scritto su X che ieri – quando in un raid a Khan Younis sono stati uccisi 9 bambini – due membri del suo staff sono stati uccisi ieri in un attacco alla loro abitazione nella stessa città palestinese. “Siamo devastati dalla morte di due cari colleghi, Ibrahim Eid e Ahmad Abu Hilal. Oggi, ancora una volta, ribadiamo il nostro urgente appello al rispetto e alla protezione dei civili a Gaza”, ha scritto l’organizzazione. Poco prima la Spagna, che nei giorni scorsi aveva chiesto a Bruxelles di “agire con tutti gli strumenti alla sua portata per fare pressione diplomatica su Israele”, ha alzato ancora i toni contro il governo di Benjamin Netanyahu. Chiedendo all’Unione europea non solo di sospendere l’Accordo di associazione con Israele, per violazione dell’articolo 2 sul rispetto dei diritti umani, ma anche di varare un embargo sulla vendita di armi.

Madrid: “Insostenibile e disumano” – A sollecitare la mossa è il ministro degli Esteri José Manuel Albares al termine della riunione nella capitale spagnolo del gruppo Madrid+ (che riunisce rappresentanti diplomatici europei e arabi), sottolineando che “quello che sta accadendo a Gaza è insostenibile e disumano”. In aprile, dopo la decisione di cancellare l’accordo per la fornitura di munizioni prodotte da una società israeliana, il capo dell’esecutivo Pedro Sanchez aveva dichiarato che “la Spagna non commercia con uno Stato genocida“. E nei giorni scorsi la Camera ha approvato una proposta di legge che prevede il blocco alla fornitura di armi, carburante ed equipaggiamenti dual use. “Siamo responsabili della pace e della giustizia, la dignità dell’Europa è in gioco”, ha scritto su X Albares, prima di proporre anche una revisione delle liste nazionali ed europee delle sanzioni individuali, con la possibilità di includere anche il premier. “Qual è l’alternativa? Uccidere tutti i palestinesi? Deportarli chissà dove? Creare uno Stato satellite? Ovviamente no”, ha detto, ribadendo che l’unica soluzione è quella dei due Stati, perché questa “sia l’ultima guerra, e non solo un altro conflitto”.

Altri 38 morti in 24 ore – Intanto, sulla Striscia di Gaza continuano gli attacchi israeliani. Secondo il ministero della Sanità, nelle ultime 24 ore si contano almeno 38 morti e 204 feriti, dopo la strage di ieri a Khan Younis in cui sono stati uccisi 9 bambini. Da quando, il 18 marzo, Israele ha rotto la tregua riprendendo i bombardamenti, i morti sono stati 3.785. Dall’inizio della guerra il bilancio parla di 53.939 vittime e 122.797 feriti. Per il secondo giorno consecutivo non arrivano dati dagli ospedali del nord, ormai inaccessibili.

La situazione umanitaria resta drammatica nonostante l’ingresso nella Striscia di alcuni camion di aiuti – troppo pochi secondo tutti gli osservatori – tra quelli bloccati da mesi alla frontiera. Oggi sono entrati nella Striscia di Gaza anche i primi 9 dei 15 camion finanziati dal governo italiano attraverso il progetto Food for Gaza e donati al Programma alimentare mondiale. L’Unrwa ha lanciato un appello urgente per la protezione dei bambini a Gaza, denunciando su X “attacchi indiscriminati” che negli ultimi due mesi hanno fatto almeno 950 vittime tra i minori. “Sono affamati, sfollati, esposti alla violenza. Questo deve finire”, ha scritto l’agenzia Onu.

“Gli Usa hanno chiesto a Israele di rinviare l’invasione” – Come è noto, Netanyahu ha annunciato un’invasione massiccia e il piano di “spostare la popolazione” in altri Paesi. Secondo piani dell’Idf visionati da The Times of Israel le forze armate israeliane puntano a conquistare il 75% della Striscia di Gaza in due mesi. I palestinesi saranno relegati in tre piccole zone: Gaza City, i campi profughi centrali e la zona di al-Mawasi. Ciò significa che i circa due milioni di abitanti di Gaza saranno spinti in un’area pari ad appena il 25% della Striscia. I funzionari non sono in grado di spiegare appieno in che modo un simile approccio influenzerebbe il destino degli ostaggi, soprattutto considerando la valutazione dell’esercito stesso secondo cui, nonostante i pesanti colpi, l’ala militare di Hamas rimane operativa con circa 40.000 combattenti, all’incirca lo stesso numero che aveva prima del 7 ottobre. Negli ultimi giorni gli Usa, secondo quotidiano, hanno chiesto a Israele di rinviare l’operazione militare su vasta scala nell’ambito degli sforzi per i negoziati mirati a un accordo sul rilascio degli ostaggi. I funzionari israeliani sentiti dal giornale hanno chiarito che, una volta iniziata l’operazione terrestre su vasta scala, Israele non si ritirerà dalle aree in cui è entrata, nemmeno nell’ambito di un potenziale accordo. E la possibilità di un cessate il fuoco come parte di qualsiasi accordo diventerebbe più complicata, prosegue il media israeliano.

26/05/2025

da Il Fatto Quotidiano

Redazione

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