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Da ‘ReArm’ a ‘Preserving Peace’. Il piano di riarmo Ue cambia il pelo ma non il vizio: spremere i cittadini

Da ‘ReArm’ a ‘Preserving Peace’. Il piano di riarmo Ue cambia il pelo ma non il vizio: spremere i cittadini

Politica estera 

16/10/2025

da Il Fatto Quotidiano

Franz Baraggino

Il programma appena lanciato da Bruxelles vale più di mille miliardi di fondi pubblici. Dietro alla "pace" si nascondono missili, munizioni, droni e tanti debiti

Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant. La citazione di Tacito più spesso tradotta con “fanno un deserto e lo chiamano pace”, è tornata in auge visto come gira il mondo. Per la distesa di macerie in cui Gaza è stata trasformata, certo, ma anche per la corsa al riarmo in Unione europea, con ampio sostegno del suo Parlamento, che all’inizio si chiamava ReArm Europe, che dopo le critiche di Spagna e Italia è stato trasformato in Readiness 2030 e infine, visti i mal di pancia dei socialisti e con quel tocco di ipocrisia al quale gli europei non sanno rinunciare, Preserving Peace – Defence Readiness Roadmpap 2030. Perché “le recenti minacce hanno dimostrato che l’Europa è a rischio. Dobbiamo proteggere ogni cittadino e ogni centimetro quadrato del nostro territorio”, ha appena ribadito per l’ennesima volta la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

Alla faccia della “pace”, la Roadmap per la difesa comune lanciata ufficialmente giovedì 16 ottobre dalla Commissione e dall’Alta Rappresentante Kaja Kallas, è fatta di un muro di droni con tanto di programma “sentinella” terrestre, aereo e marittimo sul fronte Est, di uno Scudo Aereo Europeo e di uno Scudo Spaziale di Difesa per contrastare anche le operazioni di disturbo dei sistemi radar. Non fosse ancora chiaro, parliamo di missili, sistemi d’artiglieria, munizioni, droni e contro-droni, e poi IA, guerra elettronica e chi più ne ha, più ne metta. Ma soprattutto, il piano vale più di mille miliardi di fondi pubblici, per ora. E entro il 2035 investiremo “circa 6.800 miliardi di euro nella difesa, di cui il 50% per quella effettiva”, ha appena spiegato il commissario Ue alla Difesa Andrius Kubilius. E siccome pagherà pantalone e alcuni governi sono tutti concentrati a contenere le altre spese, il riferimento alle armi non poteva che essere cancellato del tutto e possibilmente sostituito da qualcosa di più rassicurante.

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