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Dall'UE sanzioni contro la Russia. Garanzie a Orban sull’energia, cade il veto dell’Ungheria.

Dall'UE sanzioni contro la Russia. Garanzie a Orban sull’energia, cade il veto dell’Ungheria.

Sanzioni contro la Russia prorogate dall'Ue per altri sei mesi. 

Dopo settimane di negoziati e tensioni, i ministri degli Esteri dell'Unione Europea hanno finalmente raggiunto un accordo per prorogare le sanzioni contro la Russia per altri sei mesi. L'intesa è stata raggiunta nonostante le resistenze iniziali dell'Ungheria, guidata dal primo ministro Viktor Orbán, che aveva sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza energetica del paese e dell'intera regione dell'Europa centrale.

Le preoccupazioni dell'Ungheria

Orbán aveva chiesto "maggiori garanzie" per la fornitura energetica, sostenendo che le sanzioni contro la Russia avessero causato danni economici significativi all'Ungheria, stimati in 19 miliardi di euro. Inoltre, il governo ungherese ha criticato l'Ucraina, affermando che le sue azioni continuano a minacciare la sicurezza energetica dell'Ungheria e dell'Europa centrale. Orbán ha definito le sanzioni un "fallimento", sostenendo che non hanno raggiunto l'obiettivo di indebolire la Russia, ma hanno invece danneggiato l'economia europea.

La mediazione dell'UE

La svolta nei negoziati è arrivata quando la Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, ha accettato di includere l'Ungheria (insieme alla Slovacchia) nel processo di discussione con l'Ucraina riguardo alla fornitura di gas attraverso i gasdotti ucraini. La Commissione si è inoltre impegnata a chiedere garanzie all'Ucraina sul mantenimento dei flussi di energia verso l'UE. Queste concessioni hanno permesso di superare le obiezioni ungheresi e di raggiungere un accordo unanime.

La posizione dell'UE

Nonostante le critiche di Orbán, altri leader europei, come il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot, hanno difeso l'efficacia delle sanzioni, sottolineando che hanno privato la Russia di circa 400 miliardi di euro, equivalenti a tre anni di spese militari. L'Alta Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune dell'UE, Kaja Kallas, ha confermato l'accordo su X (ex Twitter), affermando che le sanzioni continueranno a limitare le entrate di Mosca per finanziare la guerra in Ucraina.

Conclusioni

L'accordo riflette la complessità delle dinamiche interne dell'UE, dove gli interessi nazionali spesso si scontrano con la necessità di una posizione comune su questioni cruciali come la guerra in Ucraina. La mediazione raggiunta dimostra la volontà di mantenere unità di fronte alla Russia, pur tenendo conto delle preoccupazioni specifiche degli Stati membri, come quelle dell'Ungheria riguardo alla sicurezza energetica.

27/01/2025

Rifondazione Santa Fiora

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