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Darfur, il silenzio dell’Occidente di fronte a un genocidio

Darfur, il silenzio dell’Occidente di fronte a un genocidio

Politica estera

16/11/2025

da Left

Vincenzo Musacchio

Mentre villaggi vengono distrutti e bambini uccisi, i nostri governi proteggono interessi economici e chi alimenta la guerra

Il Darfur, come Gaza, si è trasformato in un luogo in cui l’umanità sembra rimanere indifferente di fronte ad un massacro continuo di persone inermi. Regna un silenzio assordante. In questo momento, si sta verificando un genocidio che a oggi rimane taciuto e ignorato, sostenuto da regimi che l’Occidente considera alleati strategici. Villaggi interi sono sistematicamente distrutti, donne subiscono violenze indescrivibili e bambini sono uccisi o rapiti per sfruttamenti futuri. Questo fenomeno mi ricorda un terribile ritorno al genocidio del 2003, con dimensioni molto più devastanti. Molti paesi, anche europei, finanziano conflitti per procura in Africa, riempiendo le proprie casse con oro, uranio e assumendo il controllo di rotte commerciali cruciali. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea restano passivi, osservando senza agire. L’Occidente esprime indignazione a parole, mentre nei fatti protegge i propri interessi economici.

Si discute di democrazia e diritti umani, ma gli occhi si chiudono di fronte a chi fornisce armi e finanziamenti a criminali di guerra. Le violenze sessuali sono sistematicamente utilizzate come un’efficace arma di guerra. Le donne subiscono abusi di fronte ai coniugi o ai propri figli, con l’intento di distruggere la loro identità e annientare la loro dignità. I bambini, oltre a essere uccisi, sono frequentemente reclutati come soldati. Questa è una strategia deliberata di pulizia etnica già vista in vari scenari di guerre del passato. Lo schema manifesta similitudini con altre situazioni, come quella di Gaza: punire i civili al fine di spezzare la volontà di un popolo oppresso. Se l’Occidente non intraprende azioni immediate, tra pochi anni non resterà più traccia di nulla.

Potremmo rivivere un altro Ruanda, un genocidio dimenticato troppo presto dalla storia. I corpi delle vittime possono avere aspetti diversi, ma la logica criminale e genocidaria rimane invariata: disumanizzare, punire, annientare un popolo. Ogni qual volta il mondo sceglie di tacere davanti a un genocidio, getta le basi per il prossimo. Tutti genocidi iniziano con le armi, ma poi si compiono con l’indifferenza generale.

l’autore: Il Darfur, come Gaza, si è trasformato in un luogo in cui l’umanità sembra rimanere indifferente di fronte ad un massacro continuo di persone inermi. Regna un silenzio assordante. In questo momento, si sta verificando un genocidio che a oggi rimane taciuto e ignorato, sostenuto da regimi che l’Occidente considera alleati strategici. Villaggi interi sono sistematicamente distrutti, donne subiscono violenze indescrivibili e bambini sono uccisi o rapiti per sfruttamenti futuri. Questo fenomeno mi ricorda un terribile ritorno al genocidio del 2003, con dimensioni molto più devastanti. Molti paesi, anche europei, finanziano conflitti per procura in Africa, riempiendo le proprie casse con oro, uranio e assumendo il controllo di rotte commerciali cruciali. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea restano passivi, osservando senza agire.

L’Occidente esprime indignazione a parole, mentre nei fatti protegge i propri interessi economici. Si discute di democrazia e diritti umani, ma gli occhi si chiudono di fronte a chi fornisce armi e, finanziamenti a criminali di guerra. Le violenze sessuali sono sistematicamente utilizzate come un’efficace arma di guerra. Le donne subiscono abusi di fronte ai coniugi o ai propri figli, con l’intento di distruggere la loro identità e annientare la loro dignità. I bambini, oltre a essere uccisi, sono frequentemente reclutati come soldati. Questa è una strategia deliberata di pulizia etnica già vista in vari scenari di guerre del passato. Lo schema manifesta similitudini con altre situazioni, come quella di Gaza: punire i civili al fine di spezzare la volontà di un popolo oppresso.

Se l’Occidente non intraprende azioni immediate, tra pochi anni non resterà più traccia di nulla.Potremmo rivivere un altro Ruanda, un genocidio dimenticato troppo presto dalla storia. I corpi delle vittime possono avere aspetti diversi, ma la logica criminale e genocidaria rimane invariata: disumanizzare, punire, annientare un popolo. Ogni qual volta il mondo sceglie di tacere davanti a un genocidio, getta le basi per il prossimo. Tutti genocidi. iniziano con le armi, ma poi si compiono con l’indifferenza generale.

In foto una performance dell’artista Vanessa Beecroft contro il genocidio in Sudan, fonte wikic

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