Abbiamo letto le indiscrezioni in merito al d.l. in corso di approvazione in Consiglio dei ministri e possiamo affermare che: il ministro prefetto, il ministro PM e la presidente donna e cristiana hanno prodotto insieme un d.l. che amplifica il dramma del disagio giovanile!
La scelta politica è, infatti, quella di colpire non le cause del disagio ma le persone che ne sono espressione, ad esempio: prevedendo la condanna a due anni per i genitori che non mandano i figli alla scuola dell’obbligo, invece che intervenendo per contrastare la dispersione scolastica, o introducendo misure preventive come il Daspo urbano anche per i quattordicenni e l’ammonimento ai dodicenni con multa fino a 1000€ invece che bonificando le periferie e costruendo impianti sportivi.
Qualcuno adombra addirittura di abbassare l’età dell’imputabilità sotto i quattordici anni o di abolire la specificità della Giustizia penale minorile: tutte dichiarazioni che spingono a un ulteriore passo verso l’autoritarismo alla faccia dell’art. 27 comma III della Costituzione e delle Convenzioni ONU per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
08/09/2023
Giovanni Russo Spena, Responsabile area democrazia e diritti
Gianluca Schiavon, Responsabile Giustizia, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea