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Dovremmo essere felici del dialogo tra Russia e Usa al posto di lamentarci per il pallone perso

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Lo scenario ucraino di questi ultimi giorni segna il misero fallimento dell’Unione Europea, come entità politica forte e autorevole, per colpa non dell’Europa in sé, in quanto popolo e continente, ma di una classe politica, che ha governato durante il periodo della guerra, mediocre, incapace e in malafede.

La guerra, provocata e voluta dagli americani e dalla Nato, sotto l’amministrazione del “democratico” Biden, è stata alimentata e sostenuta da quasi tutti i governi occidentali. La linea della subalternità e della sudditanza agli Usa e alla Gran Bretagna, che avrebbe portato al declino dell’Unione Europea, è stata avallata e sostenuta da tutti i capi di governo e di stato, in Italia da quasi tutti i partiti: con in testa le destre e il Pd.

L’Unione Europea non ha mai cercato la via diplomatica e la fine della guerra. Avrebbe potuto ritagliarsi un ruolo di difensore del diritto internazionale e della ricerca della mediazione e del compromesso. Ed invece ha visto nella guerra l’occasione ghiotta per mettere in campo, in tempo di crisi, un’economia di guerra con i seguenti effetti: più armi, più lobby autocratiche, più multinazionali dell’energia, più mafie, più corruzione, più fascismo, più repressione, più disuguaglianze sociali ed economiche.

Gli incapaci capi di governo e di Stato, in malafede e quindi traditori, hanno raccontato al popolo europeo che con le sanzioni e le armi in quantità l’Ucraina avrebbe vinto la guerra e Putin sarebbe caduto in poco tempo. L’Ucraina sta perdendo la guerra e Putin è sempre più forte. Ed ora rafforzato dagli stessi americani, che ci hanno utilizzato per i loro interessi e per indebolirci, soprattutto economicamente.

Non hanno raccontato, invece, da buoni traditori, che la guerra avrebbe provocato una catastrofe umanitaria ed ambientale ed avrebbe avuto conseguenze economiche devastanti: basta vedere l’aumento vertiginoso delle bollette. Fanno pagare ai popoli la loro insipienza e le le loro mani sporche di loschi interessi.

Con la vittoria di Trump, dopo la fallimentare amministrazione del “democratico” Biden, si comincia a mettere in atto quello che il tycoon aveva promesso in campagna elettorale: l’inizio della fine della guerra. E se qualcuno aveva ancora dei dubbi sul fatto che in Ucraina si stesse combattendo tra Russia e Usa, sono sufficienti le immagini del vertice di Riad, in Arabia Saudita, tra americani e russi per capire chi ha iniziato la guerra e chi può farla finire.

Zelensky giustamente reclama il suo ruolo da comparsa protagonista e l’Unione Europea, con i suoi capi di governo, piange come se qualcuno gli avesse tolto il pallone durante la partita. Si lamentano che si cominci finalmente a parlare di tregua, di pace giusta e di ripristino delle relazioni tra Washington e Mosca. E buttano benzina sul fuoco perché temono di perdere tutte le relazioni, alleanze, gli affari e gli impegni che hanno preso sulla pelle dei popoli.

E visto che gli spiragli di pace, tanto attesi soprattutto dai soldati ucraini e russi, ma anche dai popoli, non sono così voluti dai capi di governo o e di Stato, c’è anche chi, in maniera improvvida ed inopportuna, getta benzina sul fuoco. È purtroppo il caso del nostro presidente della repubblica, Sergio Mattarella, notoriamente uomo politico attento ed equilibrato, che invece che continuare, giustamente, a parlare di violazione del diritto internazionale e di aggressione all’Ucraina da parte della Russia, paragona la guerra di Putin, voluta da americani e Nato, al Terzo Reich di Hitler. Lo dice ad una nazione che ha avuto 27 milioni di morti per sconfiggere Hitler. Una bomba istituzionale che suscita l’immediata reazione di sdegno della Russia che ci ricorda che le dichiarazioni del capo dello Stato non rimarranno prive di conseguenze.

Quello che non hanno saputo e voluto fare capi di governo e di Stato europei, lo sta facendo ora un capo di Stato la cui vittoria è dovuta proprio alla loro incapacità e inadeguatezza. Dovremmo essere tutti felici del dialogo tra russi e americani perché più volte, negli ultimi tempi, per colpa di politicanti mediocri, abbiamo rischiato la Terza guerra mondiale. Invece di lamentarsi per il pallone perso sarebbe meglio che tutti si mettessero a lavorare per la pace e per un’Europa finalmente all’altezza della storia del nostro vecchio continente.

20/05/2025

da Il Fatto Quotidiano

Luigi de Magistris

 

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