Schiacciati, uno da una pressa e l’altro da una cabina della funivia. Sono morti nella stessa, orribile, maniera gli operai Hamid Obid e Stefano Rabaglio.
Il primo, 34 anni, è deceduto dopo essere rimasto schiacciato da una pressa per la lavorazione di materie plastiche in un’azienda di Gornate Olona, in provincia di Varese. Il giovane lavoratore era stato trasportato in codice rosso all’ospedale di Circolo di Varese, mentre i sanitari già stavano tentando di rianimarlo perché in arresto cardiocircolatorio, ma per lui non c’è stato nulla da fare.
La ricostruzione dell’esatta dinamica dell’incidente e le cause sono al vaglio dei carabinieri e funzionari di Ats, competenti in materia di infortuni sul lavoro. La procura ha aperto un’inchiesta e procede per omicidio colposo. Rabaglio, operaio della Monterosa spa, è invece deceduto a Gressoney-La-Trinité: aveva 51 anni. Residente a Issime e assessore comunale, Rabaglio stava facendo manutenzione sulla funivia Stafal-Sant’Anna quando pare sia rimasto schiacciato dalla cabina. Sul posto sono intervenuti il 118, il Soccorso alpino valdostano e le forze dell’ordine.
Nei primi sette mesi dell’anno, come documentato dai dati Inail, sono aumentati i morti rispetto allo stesso periodo del 2023: le vittime sono state 577, il 3,2 per cento in più. La maggior parte dei decessi è verificata nel settore industria e servizi, dove sono saliti dai 484 dello stesso periodo 2023 a 486. Aumentano i morti anche nell’agricoltura – da 59 a 71 – e per il Conto Stato, da 16 a 20. L’Inail ha anche registrato 79 decessi nelle costruzioni (contro i 58 del 2023), 55 nel comparto manifatturiero (51 nel 2023), 32 nel commercio (come nel 2023) e 22 nel noleggio e servizi di supporto alle imprese (20 nel 2023), mentre il trasporto e magazzinaggio registra 46 decessi denunciati contro i 61 del 2023.
16/09/2024
da Il Fatto Quotidiano