Il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif denuncia che l’India «ha condotto attacchi vigliacchi» in cinque località del territorio amministrato da Islamabad e ha avvertito che il suo Paese «ha tutto il diritto di rispondere con la forza a questo atto di guerra imposto dall’India. E l’intera nazione è al fianco delle forze armate pakistane su ‘come affrontare il nemico’». ‘Come’, da paese nucleare contro il vicino di casa a sua volta con tante bombe atomiche?
Azioni di quasi guerra aperta
L’esercito indiano ha dichiarato che tre civili sono stati uccisi stanotte dal fuoco d’artiglieria dell’esercito pakistano lungo la loro Linea di controllo, il confine di fatto col Kashmir conteso. Il bilancio delle vittime degli attacchi indiani di ieri in Pakistan è invece salito a otto morti e 35 feriti, ha dichiarato da parte sua Islamabad. Almeno otto indiani sono stati uccisi e altri 29 sono rimasti feriti oggi nella città di Poonch in Kashmir, secondo un funzionario del governo indiano locale, mentre le forze indiane e pakistane si scambiano colpi di artiglieria pesante.
Cina e Stati Uniti preoccupati assieme
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha esortato India e Pakistan a “disinnescare” la situazione di crisi tra i due Paesi. La Cina confinante con Kashmir della crisi, a sua volta esorta le parti a mostrare ‘moderazione’ in risposta alla grave escalation con colpi di artiglieria pesante lungo la linea di frontiera contesa. Pechino che è uno stretto alleato del Pakistan, ha detto di esprimere «rammarico per l’azione militare dell’India e di essere preoccupata per gli attuali sviluppi. India e Pakistan sono vicini che non possono essere separati, e sono anche vicini della Cina».
Rivalità storiche tra islam e induismo
Due dati determinanti per far crescere le preoccupazioni. Il Paese più popoloso del mondo (1 miliardo e 450 milioni di abitanti) e il quinto più popoloso (255 milioni di abitanti). E due potenze nucleari, con arsenali di dimensioni simili – tra le 140 e 150 testate ciascuno – ma con dottrine «atomiche» differenti: il primo. L’India, per il «No first use» (l’impegno a non usare armi nucleari a meno che non venga attaccata con le medesime armi), mentre il Pakistan non ha mai aderito a questa linea peraltro molto teorica, utilizzando apertamente la minaccia atomica.
Kashmir conteso
L’escalation tra India e Pakistan questa volta nasce dall’attacco terroristico del 22 aprile nel Kashmir indiano, con la morte di 25 turisti indiani e uno nepalese. Non islamici bersaglio. Si tratta del più sanguinoso attacco terroristico in India dal 2008. New Delhi accusa il Pakistan di dar rifugio ai colpevoli e sospendere il Trattato sulle ‘acque dell’Indo’ per stabilisce i diritti e gli obblighi di entrambi i Paesi sull’uso delle acque del sistema fluviale del fiume Indo, che disseta mezzo Pakistan e ha chiuso un punto di attraversamento del confine di Attari, a pochi chilometri da Lahore. In risposta, Islamabad che nega qualsiasi coinvolgimento nell’attentato, ha chiuso il suo spazio aereo alle compagnie commerciali.
Ultimi scontri e rivalità storiche
Dal 22 aprile, di fatto ogni giorno ci sono stati scontri a fuoco lungo la Linea di demarcazione militare che divide il Kashmir indiano da quello pakistano. Nonostante la disponibilità pakistana a ‘contribuire’ a una «indagine indipendente» sull’attacco del 22 aprile, l’India, denunciando «prove che indicano chiaramente il coinvolgimento di terroristi con base in Pakistan», ha bombardato nove località nel Kashmir pakistano, definendolo «risposta misurata per non causare una escalation». Ma Islamabad ha definito gli attacchi «un chiaro e immotivato atto di guerra» e assicurato che «non resteranno senza risposta».
Kashmir nella mani di due occupanti
Il Kashmir, la regione himalaiana, è contesa tra i due Paesi fin dalla loro fondazione, appena dopo al fine della Seconda Guerra mondiale. Nell’agosto del 1947, dopo l’annuncio della «partizione» dell’India -fino ad allora una colonia dell’impero britannico-, nacquero i due Paesi: India e Pakistan. Il primo con maggioranza hindu, il secondo con maggioranza musulmana. Ma il Kashmir, un regno fino ad allora indipendente, fu reclamato da entrambi. L’India, vantando la volontà del maragià Hari Singh che -rinunciando alla indipendenza- aveva deciso che il suo regno fosse annesso all’India. E il Pakistan, con forza della maggioranza musulmana della popolazione del Kashmir.
India- Pakistan, attentati e guerre storiche
Nell’autunno del 1947, scoppiò la prima guerra indo-pakistana che si concluse nel gennaio del 1949, con milioni di sfollati e migliaia di civili uccisi. L’accordo per il cessate il fuoco tracciò una linea di confine provvisoria: due terzi del Kashmir finirono sotto controllo indiano, il restante al Pakistan. La seconda guerra indo-pakistana nell’estate del 1965. Sempre nel Kashmir, Dopo tre settimane, le ostilità cessarono. Nel gennaio del 1966, i due Paesi siglarono un accordo che prevedeva una risoluzione pacifica alla questione del Kashmir.
Appena cinque anni più tardi, dicembre 1971 altra breve guerra, questa volta sul Pakistan orientale, con l’India che sosteneva i bengalesi che miravano all’indipendenza. Il conflitto si concluse dopo due settimane e nel luglio del 1972 su concordata la nascita del Bangladesh. Da allora si sono verificati altri scontri a fuoco nella regione. Episodi più significativi nel 1999, 2016 e 2019. Ora l’ennesima attualità, più preoccupante di altre.
07/05/2025
da Remocontro