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Europa elettorale rincorre la Russia di Putin nella trappola Ucraina

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Politica estera Europa-Nato

«’Prepariamo la guerra’. Così l’Europa precipita verso l’era dell’elmetto», il bel titolo del Manifesto. Vigilia di Consiglio europeo, il primo con Putin rieletto. E il presidente Ue Charles Michel, più incerto sul  suo futuro, le spara grosse: «Mosca ci minaccia, saremo i prossimi». Analisi politica alla Nostradamus per guadagnarsi qualche titolo di giornale in campagna elettorale, a costo della dignità rimasta.

Europa con l’elmetto e i ‘generali’ irresponsabili

L’irresponsabile presidente del Consiglio europeo Charles Michel ieri su varie testate europee: «la Russia non si fermerà all’Ucraina. Mosca rappresenta una seria minaccia militare per l’Europa e per il mondo. Così se la risposta dell’Ue non sarà adeguata e non forniamo a Kiev il sostegno sufficiente per fermare la Russia, saremo noi i prossimi». Follia di analisi politica, toni alla Zelensky, senza le drammatiche ragioni del presidente ucraino.

Consiglio europeo a rischio arruolamento

Giovedì e venerdì Consiglio europeo, il primo dopo la rielezione più che scontata di Vladimir Putin, usata per strombazzate politiche si stretto interesse personale. Anche a costo di creare legittimo allarme. Ma l’ex primo ministro belga fa di più, alla trumpista: «passando alla modalità di economia di guerra, questo farà bene non solo a Kiev e alla democrazia europea, ma creerà posti di lavoro e crescita in tutta l’Ue». In corsa per il posto di Stoltenberg alla Nato?

Gli ‘Esteri’ rincorrono con l’elemosina

L’invito di Michel per un’Ue che spenda di più in armamenti, ci ricorda Andrea Valdambrini arriva all’indomani di un Consiglio dei ministri degli esteri che ha stanziato 5 miliardi di euro aggiuntivi per la difesa di Kiev, mentre all’inizio di marzo la Commissione aveva sollecitato acquisti congiunti dei 27 paesi Ue per almeno il 40% delle forniture di armi.

L’estate di guerra di Borrel

Scende direttamente sul campo di battaglia Josep Borrell, esteri Ue, che sul supporto militare all’Ucraina, sostiene che la guerra sarà decisa la prossima estate. «È impossibile penetrare le linee russe senza un sostegno forte. Quando arriveranno gli F-16? Daremo i missili a lunga gittata o no? Per ora la Germania dice no, ma chissà. Io devo lavorare agli aiuti per i prossimi mesi».

Paura evidente di parte europea, di un disimpegno di Washington sul fronte ucraino lasciando la patata più che bollente in mani finora ben curate e teste molto confuse.

L’elmetto a scuola

Due giorni fa ministra dell’educazione tedesca Bettina Stark-Watzinger, esponente del liberale Fdp, ha affermato che gli studenti devono imparare come comportarsi nell’evenienza di un conflitto armato.
Clima marziale anche nella vicina Polonia -sempre Valdambrini- dove l’amministrazione di Varsavia (ancora Kaczyński) ha deciso di destinare 27 milioni per la costruzione di rifugi anti- bomba. Anche se lo stesso governo nazionale ora europeista, sta studiando un piano per restaurare vecchi bunker, costruirne di nuovi in tutto il paese, e addestrare i cittadini al loro uso.
Intanto Copenaghen annuncia l’estensione della durata della leva e l’introduzione per le donne dal 2026. «Ci riarmiamo non per fare la guerra ma per evitarla», sostiene la premier socialista Mette Fredriksen.

«Tutto verrà deciso quest’estate?»

Torniamo a Borrel. «Tutto verrà deciso questa estate. La Russia sta colpendo le posizioni degli ucraini ogni giorno per indebolirle e quando arriverà la primavera Mosca certamente aumenterà l’attività militare». Così il rappresentante per gli affari esteri europei Borrel spiega questa rincorsa militare che partiti e politici che usano come arma elettorale. Poco serio e poco dignitoso.

Cosa accade realmente a Kiev

Sabato Angieri, cronaca sul campo, riassume: Ucraina senza munizioni, senza soldi, stremata da due anni di guerra, e delusa da quei miliardi americani promessi e bloccati per interessi elettorali pronti a vendersi anche l’anima oltre che la piccola e lontana Ucraina.

È di ieri la notizia che i russi hanno occupato anche Orliivka, pochi km a ovest dell’attuale linea del fronte. L’avanzata dei soldati del Cremlino non si è fermata. Ma mai nessuno a Mosca ha detto (e forse ha pensato) che si potesse anche andare oltre i confini di un’Ucraina conquistata. Ma Putin le elezioni a suo modo le ha già vinte, e il gioco politico sporco passa di mano

20/03/2024

da Remocontro

Ennio Remondino

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