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Ex Ilva: la protesta dei lavoratori si allarga da Genova a Taranto, blocchi stradali e presidi a oltranza

Ex Ilva: la protesta dei lavoratori si allarga da Genova a Taranto, blocchi stradali e presidi a oltranza

Lavoro

20/11/2025

da il Fatto Quotidiano

Redazione

Dopo Cornigliano e Novi Ligure, da questa mattina anche nella città pugliese è partita l’occupazione dello stabilimento: al grido "vergogna, vergogna" gli operai mettono nel mirino governo e commissari

Dopo le assemblee di questa mattina è partita l’occupazione dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto da parte di lavoratori diretti e dell’appalto e sindacati, con presidi a oltranza e blocchi stradali. La protesta partita ieri da Genova, con gli stabilimenti di Cornigliano e di Novi Ligure, si estende ora anche alla città pugliese. Al grido “vergogna, vergogna” gli operai mettono nel mirino governo e commissari, chiedendo la revoca del piano presentato nei giorni scorsi e garanzie certe su decarbonizzazione, futuro produttivo e occupazionale, oltre alla riconvocazione immediata del tavolo a Palazzo Chigi.

La mobilitazione di Taranto è accompagnata da uno sciopero di 24 ore, proclamato a partire dalle 9 di stamattina da Fim, Fiom, Uilm e USB, ma le sigle non escludono che la protesta possa proseguire oltre la singola giornata, vista la tensione crescente nello stabilimento. La statale Appia è stata bloccata all’altezza del siderurgico, con disagi alla circolazione e lunghe code in entrambi i sensi di marcia. Il presidio rimane attivo mentre i lavoratori annunciano ulteriori iniziative se non arriveranno segnali dal governo.

Nel frattempo proseguono i presidi e l’occupazione dello stabilimento dell’ex Ilva di Genova Cornigliano. I lavoratori hanno passato la notte in strada, all’esterno dello stabilimento, in alcune tende allestite già da mercoledì sera. Il presidio potrebbe durare fino a domenica. Intanto oggi dovrebbe tenersi un primo incontro istituzionale in prefettura. Anche a Novi Ligure sono state proclamate altre 24 ore di sciopero, con picchetti a oltranza aspettando novità sull’incontro con il prefetto.

Alle ore 8 circa, sulla A10 Genova-Savona tra Genova Prà e l’allacciamento A10/A7 verso Genova, Autostrade registrava 8 km di coda a causa della manifestazione dei lavoratori dell’ex Ilva.
Per lo stesso motivo, code si sono formate in uscita alla stazione di Genova Aeroporto per chi proviene da Savona. In A7 code in uscita a Genova Sampierdarena e 4 km di coda nel tratto compreso tra l’allacciamento A7/A12 e Genova Sampierdarena in direzione Genova. Inoltre, si sono formati 2 km di coda in A12 Genova-Sestri Levante nel tratto compreso tra Genova est e l’allacciamento A12/A7 in direzione Genova.

“I lavoratori – è stato spiegato nel corso dell’assemblera di oggi a Cornigliano – hanno apprezzato l’interessamento e la presenza nella giornata di ieri della sindaca di Genova Silvia Salis e del governatore Marco Bucci“. “Adesso però – ha detto Armando Palombo, coordinatore Rsu Fiom Cgil – attendiamo la convocazione del Governo e chiediamo una data certa in cui si discuta del ‘caso Genovà”. “Oggi la lotta prosegue: a difesa della nostra fabbrica e di milleduecento famiglie e per il futuro industriale di questa città”, si legge nel comunicato diffuso dai sindacati dell’ex Ilva di Genova al secondo giorno di presidio a Cornigliano contro la chiusura dello stabilimento.

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