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Fine riarmo mai, l’Ue approva il Programma che rafforza l’industria europea della difesa

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Politica estera

26/11/2025  

da La Notizia

Raffaella Malito

La sete di riarmo dell’Europa non ha limiti. Il Parlamento Ue ha approvato il Programma che mira a consolidare l'industria della difesa

La sete di riarmo dell’Europa non ha limiti. Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva, con 457 voti favorevoli, 148 contrari e 33 astensioni, il Programma per l’industria della difesa europea (Edip), un regolamento già concordato in via informale con il Consiglio che mira a consolidare l’industria della difesa dell’Ue, favorire gli appalti congiunti, con un 65% di quote di ‘Buy European’, aumentare la capacità produttiva e rafforzare il sostegno militare all’Ucraina. Il programma dispone di un budget complessivo di 1,5 miliardi di euro, di cui 300 milioni destinati allo strumento di sostegno all’Ucraina.

Il programma che certifica per l’Europa la fame di riarmo

Nel corso dei negoziati con il Consiglio, gli eurodeputati hanno ottenuto risorse aggiuntive grazie ai contributi dello strumento Ue Safe per la sicurezza europea. È stata inoltre concordata la creazione del fondo Fast, pensato per accelerare la trasformazione delle catene di approvvigionamento nel settore della difesa, che dovrebbe beneficiare di almeno 150 milioni tramite contributi supplementari. Gli eurodeputati hanno inoltre sostenuto il principio “Buy European”, che limita al 35% il valore dei componenti provenienti da Paesi terzi non associati per poter accedere ai finanziamenti. Il programma Edip istituirà anche un quadro giuridico per i progetti europei di interesse comune nel campo della difesa. Per essere finanziati, tali progetti dovranno coinvolgere almeno quattro Stati membri.

Il commissario Ue alla Difesa: fare in fretta

Il via libera è stato sponsorizzato dal commissario Ue alla Difesa. “Con Edip, innanzitutto, si introduce un incentivo per gli appalti comuni, si procede al rafforzamento delle catene di approvvigionamento dei prodotti della difesa e si mettono a disposizione nuovi fondi grazie a una cooperazione rafforzata. Con Edip investiamo nella nostra difesa, nei nostri posti di lavoro e nelle nostre catene di approvvigionamento: il 65% delle sovvenzioni, infatti, dovrà andare alle aziende europee”, ha detto Andrius Kubilius.

C’è chi dice no. Pedullà (M5S): no all’Europa come produttore di armi illimitato

Ma c’è chi dice no. “Il regolamento sull’Edip punta a fare dell’Europa un produttore di armi illimitato. Come Movimento 5 Stelle diciamo con forza che è una scelta sbagliata. Con questo testo destiniamo miliardi a nuove linee di munizioni, missili ed equipaggiamenti militari, mentre mancano risorse per ospedali, scuole, case, trasporti e lotta alla povertà. Stiamo dicendo ai cittadini che per il riarmo i soldi si trovano sempre, ma per i loro diritti sociali mai”, ha detto in un intervento in plenaria Gaetano Pedullà, europarlamentare del Movimento 5 Stelle. “L’Edip rafforza il potere delle grandi industrie belliche, garantendo fondi dedicati, procedure accelerate, priorità nei permessi e persino deroghe nelle valutazioni ambientali e nella pianificazione territoriale. Noi rifiutiamo l’idea che la risposta europea alla guerra sia una corsa permanente al riarmo”, ha aggiunto Pedullà.

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