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Flotilla, 26 italiani verso Istanbul per poi rimpatriare. Atteso anche l’inviato del Fatto. Il team legale degli attivisti: “Denunceremo Israele in Procura”

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Politica estera

04/10/2025

da Il Fatto Quotidiano

Redazione

Il ministro Tajani: "Stanno tutti bene, ci siamo preoccupati che potessero essere trattati nel miglior modo possibile". La portavoce della Global: "Sono stati sequestrati non arrestati perché non c'è una possibile ipotesi di reato"

Stanno per rientrare in Italia altri 26 italiani che si trovavano a bordo della Global Sumud Flotilla e sono stati fermati, arrestati, controllati ed espulsi da Israele. Tra loro dovrebbe esserci anche l’inviato del Fatto Quotidiano Alessandro Mantovani. Come ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani i 26 sono stati inseriti in un volo della Turkish per Istanbul: partiranno dall’aeroporto di Eilat intorno alle 14 (le 13 in Italia). In Turchia verranno assistiti da un team del consolato generale a Istanbul che è pronto anche a fornire documenti di viaggio provvisori a chi ne avesse bisogno. “Gli altri 15 italiani non hanno firmato il foglio di rilascio volontario e dovranno attendere l’espulsione per via giudiziaria, che avverrà la prossima settimana” o, aggiunge, “nel giro di due o tre giorni”.

Secondo il capo della Farnesina gli attivisti italiani “stanno tutti bene, ieri c’è stata la visita consolare e abbiamo chiesto anche stamattina alle autorità israeliane di rispettare tutti i diritti degli italiani che sono lì, che sono in stato di fermo, ne rimangono 15 e quindi ci siamo preoccupati che potessero essere trattati nel modo migliore possibile“. Sono in uno stato di fermo, continua il ministro, “quindi di limitazione della libertà, però è importante che ci sia anche un trattamento individuale non violento e ripeto siano rispettati tutti i loro diritti. Quindi gli abbiamo chiesto di migliorare ancora le condizioni. Speriamo di farli rientrare in Italia il prima possibile. Ripeto, 26 sono in partenza, speriamo che questa vicenda si chiuda in maniera positiva”.

Intanto dallo staff italiano di Flotilla arriva la notizia che sarà presentato un esposto alla Procura di Roma per il sequestro degli attivisti e per l’attacco subito in acque internazionali. Gli attivisti “sono stati detenuti illegalmente senza alcuna base giuridica – sottolinea la portavoce del Global Movement to Gaza, Maria Elena Delia – prelevati dalla Marina militare israeliana senza che avessero commesso alcun reato. Sono stati sequestrati, non arrestati perché l’arresto presuppone un’ipotesi di reato. In prigione sono stati negati i diritti basilari di difesa e la fornitura di beni e servizi fondamentrali come acqua, cibo e accesso ai servizi igienici”.

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