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Fosforo bianco, arma micidiale e vigliacca

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L’uso del fosforo bianco nei conflitti non è una novità, avverte la studiosa Noemi Selvaggi. Che ci dà i dettagli prima dell’orrore. Scoperto nel XVII secolo, fu usato nelle maggiori guerre del ‘900, dalle due mondiali fino al Vietnam ed ai conflitti di fine secolo. L’uso comprende la segnalazione di bersagli da colpire, la creazione di cortine fumogene, sia uccidere in maniera estremamente dolorosa.

 

L’arma crudele

Il fosforo bianco usato direttamente come arma contro l’uomo, dopo tanti massacri, fu proibito successivamente dalla Convenzione di Ginevra che negò la possibilità di usare l’arma come offesa verso bersagli civili in quanto i suoi effetti furono giudicati come eccessivamente dannosi. La convenzione mantiene però lecito l’uso del fosforo bianco contro bersagli militari. L’eccessiva gravosità dell’arma è dovuta all’alta infiammabilità del fosforo bianco, il cui fuoco non si esaurisce finché c’è ossigeno e, anche spento, può riaccendersi istantaneamente appena trova altro ossigeno. Inoltre, la prolungata vicinanza ai suoi tipici fumi bianchi può portare ad intossicazioni da fosforo e, eventualmente, asfissia.

Uso vietato ma consueto

Nonostante i dettami del diritto internazionale, l’uso del fosforo bianco continua negli scenari di guerra internazionali attuali. Sia in Ucraina che nei territori palestinesi segnalano episodi con protagonista il fosforo bianco, la cui presenza è testimoniata sia dai video delle deflagrazioni e dei feriti sia dalle dichiarazioni dei sopravvissuti. In particolare, Israele ha usato fosforo bianco sia nei territori palestinesi sia in Libano, evento classificabile come crimine di guerra e che va ad unirsi alle accuse di genocidio formulate dalla Corte Penale Internazionale. L’uso generalizzato di un’arma così pericolosa dimostra la sempre minore considerazione che i governi attuali hanno per il diritto internazionale.

Questa ‘normalizzazione’ rischia di portare a gravi fratture negli scenari internazionali e potrebbe favorire la diffusione di ulteriori comportamenti vietati da convenzioni internazionali, fino ad un indebolimento estremo del diritto internazionale che porterebbe alla sua morte.

 

Fosforo bianco arma antiuomo

La convenzione sulle armi chimiche non considera il fosforo bianco un’arma chimica, sebbene alcuni paesi lo facciano. Negli ultimi anni, gli Stati Uniti ed Israele hanno usato fosforo bianco in combattimento (né Israele né gli USA hanno ratificato il protocollo III della convenzione contro le armi incendiarie). Nel gergo militare statunitense è conosciuto come Willy Pete (abbreviato anche in WP – White Phosphorus).

La chimica

Il fosforo bianco a contatto con l’ossigeno presente nell’aria produce anidride fosforica generando calore. L’anidride reagisce violentemente con tutti composti contenenti acqua -il corpo umano è composto al 60 per cento da acqua-, li disidrata producendo acido fosforico e un calore che brucia la parte restante del tessuto molle. Il risultato è la distruzione completa del tessuto organico. Orrore di crudeltà infinita.

La disumanità

Il fosforo bianco è stato usato nel 2006 da Israele contro obiettivi militari in Libano, e nell’operazione Piombo fuso su Gaza. L’uso della sostanza è stato prima negato, poi ammesso dalle forze militari israeliane. L’utilizzo di tali ordigni durante la guerra in Iraq a Falluja da parte delle truppe USA su obiettivi civili è stato al centro di polemiche, scaturite nel novembre 2004 dal documentario Rai ‘’Fallujah. La strage nascosta”.

14/02025

da Remocontro

Noemi Silvaggi

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