29/10/2025
da Avvenire
Redazione
Nel 2023 oltre 82mila israeliani hanno lasciato il Paese. Numeri «impressionanti». Determinanti la "questione sicurezza" e le tensioni sociali
L'Ufficio Centrale di Statistica riporta che 82.000 israeliani sono emigrati nel 2023, e si prevede che quest'anno si registreranno cifre simili, il numero più alto dal 2010. Lo scrive il Jerusalem Post in un'analisi che, dati in numeri definiti "impressionanti", sottolinea il preoccupante fenomeno che ha le dimensioni di un vero e proprio esodo, in cui le motivazioni legate alla sicurezza sono determinanti e che rischia di avere un impatto importante anche sull'economia e la crescita del Paese.
Il giornale sottolinea infatti come tra coloro che si prevede andranno via dal Paese ci sono migliaia di professionisti altamente qualificati, come accaduto per oltre 8.000 provenienti dal settore hi-tech emigrati solo tra ottobre 2023 e metà del 2024. Per Dalia Adler, demografa presso l'Università Ebraica citata dal Jerusalem Post, non ci sono dubbi: "Questa ondata di emigrazione non ha precedenti. Giovani israeliani istruiti se ne stanno andando e, se non agiamo rapidamente, ciò potrebbe danneggiare seriamente l'innovazione e la crescita di Israele". Lo scenario però rischia di complicarsi ulteriormente con l'aumento dell'antisemitismo globale, scrive ancora il giornale: perché se il ruolo di Israele come rifugio per gli ebrei di tutto il mondo non è mai stato così cruciale. - evidenzia - paradossalmente, molti israeliani stanno decidendo di andarsene, spinti da "timori e incertezze per la sicurezza". Il professor Yossi Klein Halevi coglie questa tensione: "Le preoccupazioni per la sicurezza, le pressioni economiche e le divisioni sociali stanno spingendo gli israeliani a riconsiderare il loro futuro qui.
Allo stesso tempo, Israele rimane un rifugio vitale per gli ebrei di tutto il mondo, creando un complesso gioco di equilibri per il governo", afferma, citato dal Jerusalem Post, che allora pone l'accento su come Il governo israeliano abbia un mandato chiaro: rafforzare la sicurezza, migliorare l'economia e continuare ad accogliere nuovi immigrati che possano contribuire a costruire la nazione.

