“A Gaza è tutto distrutto”: il racconto della devastazione nella Striscia. Il racconto del patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzabella: "A Gaza è tutto distrutto". Intanto Israele estende lo stato di emergenza.
Gaza, di fatto, non esiste più. A Gaza “è tutto distrutto”. A Gaza “la situazione è molto grave”, ma “qualche segno di speranza, di vita, c’è ancora”. Il patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzabella, prova a lanciare un messaggio di speranza pur descrivendo una situazione critica nella Striscia in un colloquio con La Stampa.
Il patriarca è l’unico esponente straniero ad aver effettuato due visite a Gaza e parla anche di Papa Francesco e dei suoi appelli: “Ha chiesto la fine della guerra, di questa come di tutte le altre, chiedendo la liberazione degli ostaggi. Lo ha detto parecchie volte. E ha anche condannato in maniera chiara la reazione considerata sproporzionata”.
A Gaza uccisi quasi 13mila studenti
A confermare la tragedia a Gaza arriva anche un dato, dal ministero dell’Istruzione palestinese: dall’inizio della guerra israeliana a Gaza e in Cisgiordania sono stati uccisi 12.820 studenti, con altri 21.351 rimasti feriti. In particolare, a Gaza sono stati uccisi 12.700 studenti e i feriti sono 20.702, a cui aggiungere i 119 studenti uccisi in Cisgiordania.
Israele estende lo stato d’emergenza
Spiragli di pace, però, proprio non ce ne sono. Almeno sul fronte israeliano, con il Parlamento di Tel Aviv – la Knesset – che ha approvato l’estensione dello stato d’emergenza fino al 16 dicembre del 2025. I voti a favore sono stati 29, sette quelli contrari. Con lo stato d’emergenza il gabinetto può emanare regolamenti che non necessitano poi dell’approvazione del Parlamento. Un altro anno di guerra a tutto campo, insomma. E senza limitazioni. La stessa Knesset, inoltre, ha approvato un disegno di legge che aumenta il deficit del Paese al 7,7% del Pil aumentando il bilancio di 9 miliardi per coprire le spese relative alla difesa.
24/12/2012
da La Notizia