Hossam Abu Safiya, direttore del nosocomio, ha confermato la morte di 5 membri del suo staff. L'esercito israeliano ha intercettato un missile dallo Yemen
Israele non allenta la morsa sulla Striscia di Gaza. Nel mirino dei bombardamenti questa notte è finito un edificio di fronte all’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahiya, nel nord dell’enclave palestinese: l’agenzia turca Anadolu riferisce di almeno 50 morti, tra cui medici, infermieri e altri operatori sanitari. Hossam Abu Safiya, direttore dell’ospedale, ha confermato la morte di cinque membri del suo staff a seguito di un raid israeliano: “Un attacco israeliano è risultato nella morte di cinque martiri tra lo staff dell’ospedale”, ha dichiarato. “Abu Safia ha affermato che il personale medico e gli addetti ospedalieri erano presenti nell’edificio, dove risiedevano con le famiglie. Il direttore ha identificato i membri del personale uccisi come Ahmed Samour, un pediatra, Israa, un tecnico di laboratorio, e Fares, un tecnico di manutenzione dell’ospedale”, scrive Anadolu.
Al Jazeera riporta che l’esercito israeliano ha fatto irruzione nell’ospedale e aggiunge che sono stati persi i contatti con personale medico, giornalisti e persone ferite che si trovavano all’interno. Circa un’ora fa la stessa emittente aveva riferito che Israele aveva emesso un ordine di evacuazione dell’ospedale e che circa 75 pazienti erano stati radunati nel cortile della struttura in attesa di essere allontanati, dopo l’ordine di sgombero impartito dall’esercito israeliano che intende compiere un’operazione militare nel nosocomio. Citando media locali, Al Jazeera riferisce che all’interno dovrebbero esserci 350 persone fra pazienti, personale medico e altri.
“In seguito alle precedenti informazioni di intelligence dell’IDF e dell’ISA (gli apparati di intelligence esterna, ndr) riguardanti la presenza di infrastrutture terroristiche e di agenti che svolgevano attività terroristiche nell’area dell’ospedale Kamal Adwan a Jabaliya, i soldati della 401a Brigata sotto il comando della 162a Divisione hanno iniziato ad operare nell’area nelle ultime ore”, hanno confermato le Israel Defense Forces in una nota. “L’ospedale Kamal Adwan funge da roccaforte terroristica di Hamas nel nord di Gaza, da cui i terroristi hanno operato durante tutta la guerra” e “le truppe stanno conducendo operazioni mirate nell’area, mitigando al contempo i danni ai civili, ai pazienti e al personale medico non coinvolti”.
Israele ha lanciato un’offensiva di terra su larga scala nel nord di Gaza il 5 ottobre per impedire ad Hamas di riorganizzarsi. I palestinesi, tuttavia, accusano Israele di cercare di occupare l’area e di sfollare con la forza i suoi residenti, ricorda ancora l’agenzia turca.
Unicef: “11 bambini uccisi in 3 giorni”. “Negli ultimi tre giorni, secondo le notizie, almeno undici bambini sono stati uccisi in attacchi – si legge in una nota dell’Unicef -. Ora stiamo assistendo anche alla morte di bambini a causa del freddo e della mancanza di un riparo adeguato. Secondo il Ministero della Sanità palestinese, negli ultimi giorni quattro tra neonati e infanti sono morti per ipotermia. Queste morti evitabili mettono a nudo le condizioni disperate e in via di peggioramento in cui versano le famiglie e i bambini di Gaza. Con le temperature che si prevede scenderanno ulteriormente nei prossimi giorni, è tragicamente prevedibile che altre vite di bambini andranno perse a causa delle condizioni disumane in cui versano, che non offrono alcuna protezione dal freddo”.
Wafa: “Altri due minori uccisi nella Striscia”. La Protezione civile della Striscia di Gaza ha recuperato oggi i corpi di due bambini uccisi dalle forze di occupazione israeliane a Deir al-Balah, nell’area centrale dell’enclave. L’agenzia Wafa riferisce che i corpi delle due vittime, 16 e 14 anni, sono stati recuperati nella zona di Abu al-Ajeen. Nel frattempo, diverse persone sono state uccise e molte altre sono rimaste ferite in un attacco con drone israeliano nella zona di Jabalia al-Balad, nel nord della Striscia. Secondo fonti locali, le vittime sarebbero state prese di mira da un drone israeliano, il che avrebbe causato morti e feriti. L’identità delle persone coinvolte non è stata ancora resa nota e il numero esatto delle vittime non è ancora stato confermato.
Israele, donna di 80 anni uccisa a coltellate. A Herzliya, città costiera israeliana, una donna di circa 80 anni, gravemente ferita in un attacco terroristico a coltellate, è deceduta, come annunciato dall’Ichilov Medical Center di Tel Aviv. L’ospedale ha riferito che la donna è stata accoltellata più volte e il decesso è stato dichiarato al suo arrivo presso la struttura ospedaliera di Tel Aviv. L’aggressore, un 28enne residente in Cisgiordania, è stato colpito con armi da fuoco dalle guardie di sicurezza ed è stato successivamente arrestato dalla polizia.
Missile dallo Yemen verso Tel Aviv, gli Houthi rivendicano. L’esercito israeliano ha intercettato un missile proveniente dallo Yemen prima che entrasse nello spazio aereo dello Stato ebraico. Si tratta dell’ultimo di una serie di attacchi missilistici lanciati dagli Houthi yemeniti contro Israele. Le sirene hanno suonato in diverse zone del centro del Paese. I ribelli hanno rivendicato l’attacco e affermano di aver preso di mira l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. I ribelli yemeniti affermano inoltre di aver effettuato un attacco con un drone contro un “obiettivo vitale” nell’area di Tel Aviv. Il Times of Israel riporta che non ci sono segnalazioni di droni che abbiano raggiunto Israele dallo Yemen negli ultimi giorni. Gli Houthi affermano inoltre di aver preso di mira una nave container nel Mar Arabico con diversi droni.
Israele: “Bombardate infrastrutture al confine tra Siria e Libano”. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver condotto attacchi aerei contro “infrastrutture” situate al confine tra Siria e Libano, vicino al villaggio di Janta, spiegando che queste venivano utilizzate per il contrabbando di armi per Hezbollah. “Nel corso della giornata, l’IAF (forza aerea israeliana) ha colpito infrastrutture impiegate per il contrabbando di armi attraverso la Siria verso l’organizzazione terroristica Hezbollah in Libano, presso il valico di Janta al confine siriano-libanese”, ha affermato l’esercito in un comunicato.
27/12/2024
da Il Fatto Quotidiano