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Gaza. Oggi altri uccisi e feriti. Raid israeliani su scuola e abitazioni

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Almeno 14 palestinesi sono stati uccisi e  decine di altri sono rimasti feriti in una nuova ondata di bombardamenti israeliani all’alba di mercoledì nel quartiere di al-Tuffah, a nord-est di Gaza City.

Secondo fonti locali, un attacco ha colpito una scuola che ospitava sfollati interni, provocando un incendio di vaste proporzioni che ha distrutto tende e aule. La Protezione civile ha confermato che tra i corpi recuperati vi sono vittime carbonizzate.

L’attacco ha preso di mira una tenda montata nel cortile della scuola, situata nei pressi della stazione di servizio di Abu Jaba. Le fiamme divampate in seguito all’esplosione hanno avvolto l’area, rendendo difficili le operazioni di soccorso. Ore dopo l’attacco, i soccorritori continuano a cercare superstiti tra le macerie.

In un’azione separata, altri quattro palestinesi sono morti nei bombardamenti contro le abitazioni delle famiglie Al-Jalis e Al-Sharbasi, sempre nel quartiere di al-Tuffah. Le squadre di emergenza hanno raggiunto i luoghi colpiti solo diverse ore dopo, a causa delle condizioni di sicurezza, recuperando corpi e feriti rimasti intrappolati.

Dallo scorso 18 marzo, giorno in cui Israele ha ripreso l’offensiva interrompendo la tregua in vigore, le autorità locali riferiscono che almeno 1.864 persone sono state uccise e 4.890 ferite. L’inasprimento del blocco agli aiuti, in vigore dal 2 marzo, aggrava ulteriormente la situazione umanitaria nella Striscia, dove centinaia di migliaia di sfollati sopravvivono con un solo pasto al giorno. Oggi è stata confermata la morte per malnutrizione di Adi Ahmed, un bambino di 11 anni del campo profughi di Nuseirat, a causa della mancanza di cibo e medicinali. I valichi di accesso agli aiuti umanitari restano chiusi da 51 giorni consecutivi per decisione del governo Netanyahu.

Le autorità sanitarie di Gaza hanno lanciato un nuovo allarme riguardo al rischio di collasso totale del sistema ospedaliero. È stata inoltre sospesa la campagna di vaccinazione contro la poliomielite, sostenuta dalle Nazioni Unite e destinata a oltre 600.000 bambini. La Striscia rischia ora una nuova diffusione del virus, che era stato quasi completamente eradicato.

Nel nord, un ulteriore colpo è stato inflitto alla capacità di soccorso e ricostruzione. Nella notte tra lunedì e martedì, l’aviazione israeliana ha bombardato e distrutto 40 mezzi pesanti custoditi nel deposito municipale di Jabaliya, tra cui nove ruspe appartenenti all’Egitto e arrivate a Gaza dopo la tregua del 19 gennaio. Si trattava di veicoli vitali per la rimozione delle macerie e la ricerca di eventuali superstiti sotto gli edifici distrutti. Secondo l’esercito israeliano, i bulldozer sarebbero stati utilizzati da Hamas per operazioni militari. Le autorità palestinesi, però, smentiscono e affermano che le coordinate dei veicoli erano state precedentemente condivise con Israele nell’ambito di un’intesa con il comitato egiziano-qatariota. “Non erano strumenti di guerra, ma mezzi di soccorso”, ha dichiarato il portavoce della Protezione civile, Mohammed el Mougher.

Sul piano diplomatico, mentre si moltiplicano gli appelli per un cessate il fuoco permanente, la tregua è sempre lontana. Una delegazione di Hamas era attesa ieri al Cairo per nuovi colloqui, incentrati su una proposta che prevede una tregua di 5-7 anni in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi israeliani. Israele, tuttavia, ha già respinto una recente offerta in tal senso, ribadendo la condizione del completo disarmo di Hamas, obiettivo considerato irrealistico anche da fonti israeliane.

Dall’inizio della guerra il 7 ottobre 2023, Gaza continua a vivere sotto bombardamenti quotidiani. Secondo le autorità locali e diverse agenzie internazionali, le operazioni militari israeliane stanno progressivamente distruggendo ogni possibilità di sopravvivenza e ricostruzione per la popolazione civile della Striscia.

23/04/2025

Pagine Esteri

Redazione

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