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Gaza, Onu: “In corso carestia”. Dopo Macron, Starmer: “Cessate il fuoco o a settembre riconosciamo la Palestina”. Israele: “Regalo a Hamas”

Gaza, Onu: “In corso carestia”. Dopo Macron, Starmer: “Cessate il fuoco o a settembre riconosciamo la Palestina”. Israele: “Regalo a Hamas”

Smotrich: "Ritorno degli insediamenti ora è possibile. Ed è il momento migliore per annettere la Cisgiordania". L'Olanda vieta l'ingresso al ministro e al collega Ben Gvir. Solo oggi 62 uccisi dai raid israeliani

  • 20:40

      Giubileo dei giovani, ragazzi con la kefiah all’offertorio

 

 La Palestina in primo piano anche nella liturgia della messa di benvenuto in corso a Piazza San Pietro. A portare le offerte all’altare, oltre a due giovani con la magia dei volontari, sono stati due ragazzi che indossano la kefiah, il fazzoletto simbolico di quella terra. Bandiere della Palestina vengono sventolate anche a Via della Conciliazione. 

 

  • 20:38

    Trump: “Non ho parlato con Starmer del riconoscimento, è un regalo a Hamas”

     

    “Mai discusso”. Così Donald Trump afferma di non aver parlato con Keir Starmer nell’incontro ieri in Scozia del piano del premier britannico di annunciare oggi che il Regno Unito riconoscerà la Palestina a settembre se Israele non intraprenderà una serie di passi per mettere fine al conflitto e alla catastrofe umanitaria a Gaza. Pur rifiutandosi di criticare la mossa di Starmer, Trump ha poi ribadito di avere una posizione diversa: “se fai una cosa del genere veramente ricompensi Hamas, io non lo farò”, ha detto della decisione di riconoscere la Palestina annunciata la scorsa settimana dalla Francia ed ora dal Regno Unito.

     

  • 20:06

    Trump: “A Gaza i bambini soffrono la fame”

     

    “Quelli sono bambini che stanno soffrendo la fame”. Lo ha detto Donald Trump tornando a parlare della crisi umanitaria a Gaza. “Devono fargli arrivare il cibo”, ha aggiunto il presidente Usa parlando a bordo dell’Air Force One. 

     

  • 19:52

    Ue divisa su stop dei fondi Horizon a Israele

     

    Un gruppo di Stati membri, guidato dalla Germania, frena sull’ipotesi di attivare la sospensione di alcuni fondi del programma Horizon diretti a Israele in risposta alla catastrofe di Gaza. È quanto raccontano all’Ansa fonti diplomatiche europee in merito alla discussione alla Riunione dei Rappresentanti Permanenti (Coreper II) sulla proposta della Commissione europea di sospendere parzialmente la partecipazione di Israele dal programma di ricerca dell’Ue Horizon. Dieci Paesi membri, al momento, si sono dichiarati esplicitamente a favore del parziale stop di Israele alla partecipazione al programma della ricerca europea. 

    “L’attuazione dell’accordo” sugli aiuti umanitari tra Ue e Israele “è ancora ben al di sotto del livello concordato, soprattutto per quanto riguarda il numero di camion” che fanno ingresso nella Striscia, osservano le fonti. Davanti a questo scenario, dieci Stati membri (Francia, Paesi Bassi, Spagna, Irlanda, Malta, Lussemburgo, Slovenia, Portogallo, Svezia, Belgio) si sono dichiarati esplicitamente a favore della sospensione di Israele da Horizon. Ungheria, Repubblica Ceca, Austria e Bulgaria si sono invece dichiarati esplicitamente contrari. “Nessuna misura ancora” è stato il sunto della posizione tedesca, spiegano le fonti. La presidenza di turno danese del Consiglio Ue “continuerà a contattare i singoli Stati membri ed è pronta ad agire non appena il voto a maggioranza qualificata sarà fattibile”, si spiega. 

     

  • 19:50

    Israele: “La decisione di Londra è una ricompensa ad Hamas”

     

    Israele respinge la dichiarazione del Primo Ministro del Regno Unito. Il cambiamento di posizione del governo britannico in questo momento, a seguito dell’azione francese e delle pressioni politiche interne, costituisce una ricompensa per Hamas e compromette gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e un quadro per il rilascio degli ostaggi”. Lo afferma il ministero degli Esteri israeliano su X.  

     

  • 18:31

    Londra partecipa ai lanci di aiuti su Gaza

     

    Il Regno Unito ha iniziato oggi a partecipare ai lanci aerei di aiuti su Gaza, come già annunciato due giorni fa d’intesa con Francia e Germania. Lo rende noto Downing Street dopo una riunione straordinaria del governo britannico. Il premier Keir Starmer, a margine della riunione, ha tuttavia avvertito che servono flussi via terra e almeno “500 camion al giorno” per allontanare la carestia e stabilizzare la situazione umanitaria nella Striscia

     

  •  
  • 18:30

    Parigi plaude a Starmer: “Riapriamo prospettiva di pace”

     

    Parigi plaude agli annunci del premier britannico, Keir Starmer, su un possibile riconoscimento della Palestina a settembre. “Insieme riapriamo la prospettiva di pace”, sottolinea la Francia che è stato il primo Paese del G7, nei giorni scorsi, ad annunciare il riconoscimento dello Stato di Palestina il prossimo 21 settembre.  

     

  • 18:16

    Starmer: “Cessate il fuoco o a settembre riconosciamo la Palestina”

     

    Il premier britannico, Keir Starmer, ha annunciato che il Regno Unito riconoscerà lo Stato di Palestina a settembre a meno che Israele non rispetti certe condizioni, cioè acconsenta a un cessate il fuoco a Gaza e adotti dei passi verso la pace. La notizia emerge dalla riunione d’emergenza del Gabinetto britannico. Starmer ha riunito i ministri in una rara riunione estiva per discutere della situazione a Gaza e ha detto loro che Londra riconoscerà lo Stato palestinese prima dell’Assemblea generale dell’Onu “a meno che il governo israeliano non adotti misure concrete per porre fine alla terribile situazione a Gaza, raggiunga un cessate il fuoco, chiarisca che non ci sarà alcuna annessione della Cisgiordania e si impegni in un processo di pace a lungo termine che porti a una soluzione a due Stati”.

     

  • 17:38

    Netanyahu riunisce i consiglieri sul tema degli ostaggi

     

    Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha avuto un incontro con i principali consiglieri sul tema degli ostaggi a Gaza: lo afferma il suo ufficio, mentre i colloqui per il cessate il fuoco sono bloccati e la pressione internazionale su Israele è in aumento. Lo scrive il Times of Israel. Secondo quanto riportato dall’ufficio del primo ministro, Netanyahu è affiancato dall’uomo chiave del governo, Gal Hirsch, dal consigliere politico Ophir Falk e dal capo dello staff Tzachi Braverman. “I colloqui sono congelati”, ha dichiarato un funzionario della difesa israeliano al Times of Israel. “Hamas non è ancora tornata al tavolo” con un’offerta migliore.  

  • 29/07/2025

  • da Il Fatto Quotidiano

  • Redazione

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