L’organizzazione non governativa World Central Kitchen ha denunciato la morte di sette dei suoi operatori umanitari dopo un attacco israeliano a Gaza. “Siamo sconvolti”, hanno scritto in un nota.
Le vittime provenivano da Australia, Polonia, Regno Unito, Usa-Canada, Palestina. La squadra, spiegano in un comunicato, “viaggiava a bordo di due auto blindate con il logo” della ong e, “nonostante i movimenti fossero stati coordinati con l’Idf, il convoglio è stato colpito mentre lasciava il deposito di Deir al-Balah, dove il team aveva scaricato più di 100 tonnellate di aiuti alimentari umanitari” arrivati attraverso il corridoio marittimo da Cipro. Il raid, ha denunciato la ong annunciando lo stop delle proprie attività nella zona, “non è solo un attacco contro Wck, è un attacco alle organizzazioni umanitarie che si presentano nelle situazioni più terribili, dove il cibo viene usato come arma di guerra. È imperdonabile”.
La Casa Bianca si è detta “afflitta” e “profondamente turbata dall’attacco”, ha scritto su X la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, Adrienne Watson, aggiungendo che “gli operatori umanitari devono essere protetti mentre consegnano aiuti di cui c’è un disperato bisogno, ed esortiamo Israele a indagare rapidamente sull’accaduto”. L’Idf ha parlato di “tragico incidente” e ha dichiarato di aver avviato “un esame approfondito ai massimi livelli per comprendere le circostanze”.
02/04/2024da
Il Fatto Quotidiano