L'uomo stava controllando i sigilli di un container: è rimasto ucciso sul colpo, mentre un suo collega di 46 anni è ferito
Un operaio di 52 anni è morto, mentre controllava i sigilli di un container nel porto di Genova Prà: è stato travolto da una ralla, la piastra d’acciaio su ruote che serve a collegare il trattore stradale al rimorchio di un autoarticolato. L’incidente è avvenuto poco prima delle tre del mattino di mercoledì: l’uomo è rimasto ucciso sul colpo, mentre un suo collega 46enne, alla guida del mezzo, è ferito dopo essere stato sbalzato fuori dall’abitacolo ed è ricoverato all’ospedale San Martino. Sul luogo è intervenuto il personale del 118 insieme alla Polizia stradale e agli ispettori della Asl. In seguito alla vicenda, i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero immediato di 24 ore in tutto il porto, che durerà fino alle 6 del mattino di giovedì 19 dicembre. I lavoratori dello scalo hanno bloccato in modo spontaneo uno dei principali accessi, il varco Etiopia, con gravi ripercussioni sul traffico cittadino.
“Per cause ancora da accertare, il conducente di una ralla ha improvvisamente sterzato e colpito in modo violento un altro mezzo operativo. L’impatto ha provocato la morte di un addetto checker e il ferimento di un altro conducente, attualmente ricoverato in codice giallo”, comunica la direzione del terminal Psa, che gestisce il porto di Prà (scalo container separato dallo porto principale del capoluogo ligure). La Procura di Genova ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo: il pm di turno ha fatto sequestrare l’area, i mezzi e il telefono del conducente, che sarà sottoposto a test per verificare l’assunzione di alcol o droghe.
Tutti i lavoratori coinvolti sono membri della Compagnia unica lavoratori merci varie (Culmv), la principale società di movimentazione merci attiva nello scalo genovese: “C’è un’indagine in corso e quindi sulle dinamiche dobbiamo aspettare l’inchiesta. Ma quello che posso sottolineare è che purtroppo di sicurezza si parla solo quando muore qualcuno sui posti di lavoro”, è il commento di Luca Franza, coordinatore dei delegati della Compagnia.
Noi di Rifondazione Comunista siamo convinti che sia necessaria una legge che introduca il reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro.
18/12/2024
da Il Fatto Quotidiano