Politica
14/10/2025
da Il Manifesto
Regionali. Antonella Bundu oltre il 5% ma la sua Toscana rossa si ferma al 4,5 e non entra in consiglio
Vince di almeno tredici punti percentuali Eugenio Giani, che si riconferma presidente toscano battendo Alessandro Tomasi anche nelle città capoluogo attualmente amministrate dal centrodestra, da Arezzo a Massa passando per Siena e Pisa, con la sola eccezione di Grosseto. Anche Pistoia, dove il sindaco è proprio Tomasi, a sera inoltrata vedeva un testa a testa difficile da pronosticare alla vigilia, con il centrosinistra avanti di un paio di punti. Nel complesso, quasi alla fine dello scrutinio delle schede, il campo largo arriva a toccare il 54%, con l’avversario principale al 41%. In una tornata elettorale senza sorprese ma con una affluenza ai minimi storici del 47,7%, a dare l’unico momento di suspense è il risultato di Toscana Rossa di Antonella Bundu, che nel voto a candidato presidente passa con il 5,2% lo sbarramento draconiano del 5% della legge elettorale (il porcellinum) varata in epoca renziana, ma nel voto di lista resta al 4,5%. Sul caso è già annunciato un ricorso, visto il dato di fatto di una sola lista in appoggio al candidato.
PROPRIO GUARDANDO I VOTI di lista nelle due principali coalizioni, emergono altri risultati che influenzeranno la composizione del prossimo consiglio regionale. Nel centrosinistra il Pd si conferma egemone arrivando al 35%, seguito da Casa riformista – Giani presidente (Iv, +Europa e laico-socialisti) all’8,7%, Avs al 7% e il deludente M5s al 4,4%. Nel centrodestra invece a fare la parte del leone è Fdi al 26,7%, segue a grande distanza Forza Italia- Udc al 6,2% e frana la Lega, ferma al 4,4%. Già dopo le prime proiezioni del voto, Giani si è presentato al comitato elettorale, nella sede Pd di Firenze. «È una straordinaria soddisfazione, un risultato così evidente ottenuto nonostante fossero elezioni molto difficili: nell’ultima settimana mi sono trovato la premier, i due vicepremier e i ministri che venivano. Ma in realtà ha vinto la Toscana illuminata e riformista, con un successo che va ben oltre quello che è stato il risultato di 5 anni fa, circa sei punti sopra. Sono molto felice del Pd al 35%, bene la lista Giani presidente-Casa riformista, bene Avs e devo dire bene il M5s, perché considerando il modo anche molto ‘dialettico’ con cui si era arrivati ad aderire alla mia candidatura, lo ritengo molto importante. Bel risultato anche di Antonella Bundu».
QUANTO ALL’AFFLUENZA molto bassa, Giani ha tagliato corto: «La percentuale di votanti è stata sostanzialmente analoga a quella di dieci anni fa». Piuttosto ha rimarcato gli effetti del voto al di là della Toscana: «Spero che questo sia anche un segnale nazionale. Un buon governo progressista può diventare, anche impostando la campagna per 2027, il segno di un partito che sa fare bene opposizione ma quando governa esprime una cultura apprezzata dalla gente. Un progetto che sa dare la prospettiva di una alternativa credibile».
DA TOMASI un’onesta disamina: «Sapevamo che era una sfida difficilissima, ci abbiamo messo il cuore. Ora inizia un’altra partita». Vorrebbe guidare l’opposizione in consiglio regionale, lasciando la carica di sindaco, ma ammette: «Non dipende solo da me». Intanto le acque sono agitatissime nella Lega, che aveva affidato la campagna elettorale al generale Roberto Vannacci, con risultati più che deludenti e contestazioni interne: «C’è poco da commentare, chi vota ha sempre ragione – ha laconicamente detto l’europarlamentare vice di Salvini nella Lega – ma il mio lavoro continua sui principi in cui credo».
BEN DIVERSO L’UMORE di Antonella Bundu: «Siamo soddisfatti perché quando siamo partiti ci davano allo 0,5% e adesso siamo attorno al 5%, al tempo stesso siamo preoccupati perché la gente continua a non andare a votare perché c’è un bipolarismo forzato, anche a livello mediatico. Quando siamo partiti non avevamo la certezza nemmeno di poterci candidare. Ma siamo presenti sul territorio, altrimenti non avremmo raccolto diecimila firme, e continueremo a esserlo. Se fossero state elezioni nazionali, dove lo sbarramento è al 3%, saremmo entrati in Parlamento».
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista
Antonella Bundu e Toscana Rossa con più voti della Lega rimangono fuori. Legge antidemocratica
La nostra candidata presidente Antonella Bundu e la lista Toscana Rossa hanno ottenuto un grande risultato che si profila superiore a quello ottenuto dalla Lega e dal M5S. Ma rimaniamo esclusi dal consiglio regionale per una manciata di voti in virtù di una legge elettorale antidemocratica che prevede uno sbarramento del 5% per le liste che si presentano autonomamente.
La candidata presidente è al di sopra del 5% ma la lista no.
Si tratta di una discriminazione visto che nelle coalizioni lo sbarramento è al 3. Commentando i risultati durante la maratona di Mentana il neoeletto Giani ha dichiarato che sarebbe contento dell'ingresso in Consiglio di Antonella perché arricchirebbe il pluralismo. Se questo spirito democratico fosse reale Giani dovrebbe proporre al campo largo di modificare una legge voluta dal PD per tenere fuori dal consiglio la sinistra radicale.
Grazie a Antonella e a tutte le compagne e i compagni per questo positivo risultato ottenuto da formazioni politiche oscurate dai media ma protagoniste dei movimenti e delle lotte sociali, ambientaliste e per la pace. La crescita dell'astensionismo è il dato più inquietante e la vera emergenza del paese. Invece di inseguire i centristi bisognerebbe riconquistare la fiducia delle classi popolari. Aver ridotto il pluralismo con leggi elettorali antidemocratiche è una delle cause della crescita dell'astensione.
Noi non siamo politicanti e sabato 18 ottobre saremo come sempre con Antonella alla manifestazione chiamata dal Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze.