Golpe in Niger. Troppi attacchi jihadisti e «cattivo governo»: Forze armate unite, e il presidente Bouzoum, ultimo amico dell’Occidente nel Sahel, destituito
La giornata più lunga della fragile democrazia del Niger si è conclusa mercoledì notte con l’annuncio alla televisione nazionale della destituzione del presidente e della creazione del ‘Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria’. Il Cnsp.
L’ennesimo golpe nel Sahael
E’ giunto inatteso l’ennesimo golpe militare nell’area del Sahel. Questa volta ad essere coinvolto è il Niger, nazione molto estesa (1.267.000 Km quadrati) e con circa 27 milioni di abitanti.
Paese importante tanto per la sua posizione strategica nell’Africa centrale quanto – e soprattutto – per le sue grandi ricchezze minerarie. Possiede, tra l’altro, il 7% dell’uranio mondiale.
Il golpe arriva dopo quelli recenti nel Mali, in Ciad e nel Burkina Faso. A differenza di questi ultimi Paesi, tuttavia, il Niger aveva finora proiettato un’immagine di stabilità. Il presidente deposto dai golpisti, il 63enne Mohamed Bazoum, era stato eletto democraticamente appena due anni fa, e sembrava godere dell’appoggio popolare.
Ex colonie europee a catena
Ex colonia francese, come quasi tutti i Paesi dell’area, il Niger era l’unico ad aver conservato buoni rapporti con l’Occidente, e in particolare con la Francia. Bazoum era stato in visita a Parigi, su invito di Macron, poche settimane orsono.
L’Occidente e la Ue perdono quindi un prezioso punto di riferimento in quest’area critica e strategica. Basti dire che, di recente, Mali e Burkina Faso hanno espulso l’ambasciatore francese, e il Ciad quello tedesco.
Ue senza politica estera e quei 300 soldati italiani
Segno evidente di un difficile rapporto con l’Unione Europea. Non a caso Bruxelles è stata colta di sorpresa da questo ennesimo golpe militare, e Josep Borrell si è limitato a dire che la situazione è troppo confusa per fare commenti. Più decisa la reazione del segretario di Stato Usa Antony Blinken, che ha chiesto ai golpisti l’immediato rilascio del presidente eletto.
La Ue, tra l’altro, è anche impegnata con forze militari nel sostegno di Bazoum, e pure l’Italia ha in loco un contingente di 300 soldati, comunque inferiore numericamente a quello francese.
Le oscure ragioni dei golpisti
Non sono affatto chiare le motivazioni che hanno spinto i golpisti ad agire. Colui che appare il capo dell’insurrezione, il colonnello dell’Aeronautica Amadou Abdramane, ha sostenuto in tv che il golpe è il risultato del continuo degrado della situazione della sicurezza e del cattivo governo economico e sociale. Tuttavia la popolazione è scesa in strada in appoggio a Bazoum, mentre l’Onu ha temporaneamente sospeso i programmi di aiuto.
Cina-Russia e il mondo anti Occidentale
Cina e Russia hanno grandi interessi nell’area, ma Mosca ha invitato le parti in causa a trovare un accordo. È evidente, comunque, che l’influenza occidentale in Africa va rapidamente scemando, a tutto vantaggio di Cina e Russia che promettono entrambe consistenti aiuti economici.
28/07/2023
Abbiamo ripreso l'articolo
da Remocontro