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“Governo indirettamente complice del genocidio”. L’accusa di Landini riaccende lo scontro con l’esecutivo. E il leader Cgil rilancia la manifestazione del 25 ottobre

“Governo indirettamente complice del genocidio”. L’accusa di Landini riaccende lo scontro con l’esecutivo. E il leader Cgil rilancia la manifestazione del 25 ottobre

Politica italiana 

09/10/2025

da La Notizia

di Andrea Sparaciari

Landini sfida Meloni su genocidio e manovra. "Governo complice", dice e rilancia la patrimoniale. Cgil di nuovo in piazza il 25 ottobre

“Dal punto di vista politico questa responsabilità c’è tutta, e non è un caso che stiamo chiedendo con il sindacato mondiale che l’Europa assuma maggiore determinazione”. Così ieri il segretario Cgil, Maurizio Landini, ha commentato la denuncia per concorso in genocidio nei confronti della premier Giorgia Meloni, i ministri Guido Crosetto e Antonio Tajani e l’ad Leonardo Roberto Cingolani.

“È indubbio”, ha aggiunto poi Landini, “che il fatto che il governo italiano non abbia preso una posizione netta chiedendo il riconoscimento dello Stato di Palestina e interrompendo i rapporti commerciali ed economici, chiedendo in esplicito che venisse fermato il genocidio, e contemporaneamente se pensiamo che ci sono cittadini italiani detenuti illegalmente nelle prigioni israeliane, è evidente che il governo si rende indirettamente complice di un governo che sta commettendo un atto mai visto prima di genocidio del popolo palestinese”.

Cgil in piazza il 25 ottobre

Parole pesanti, che dimostrano quanto il leader della Cgil non abbia alcuna voglia di abbassare i toni dello scontro con l’esecutivo, dopo le manifestazioni e le dichiarazioni degli ultimi giorni. “Le minacce, gli attacchi, le offese, non sono una questione personale, chi le fa sta attaccando i valori sanciti dalla nostra Costituzione”, sottolinea Landini, spiegando che “quando parlano di ‘cattivi maestri’, non so di cosa stiano parlando. Il governo dovrebbe capire cosa sta succedendo”.

E a testimonianza che la temperatura resta altissima, il numero uno della Cgil, in attesa di incontrare venerdì il governo sulla manovra economica, ha rilanciato la manifestazione già annunciata per il 25 ottobre avanzando, tra le altre proposte, una ‘patrimoniale’ per i redditi sopra i 2 milioni di euro.

Landini rilancia la patrimoniale

“Noi stiamo uscendo prima con le nostre proposte, se fossero accolte siamo pronti a fare la nostra parte, in caso contrario andiamo avanti con la mobilitazione e valuteremo altre iniziative insieme a tutte le forze sindacali”. Quanto alle proposte economiche, nella piattaforma illustrata dalla Cgil c’è un “contributo di solidarietà” dell’1,3% per i redditi sopra i 2 milioni: “si tratta di 500mila contribuenti. Il gettito sarebbe di 26 miliardi l’anno“, spiega Landini che immagina quelle risorse destinate a sanità, istruzione, politiche abitative e sociali, non autosufficienza, Tpl.

No all’abbassamento dell’aliquota Irpef

Bocciata invece la riduzione dell’aliquota Irpef dal 35% al 33%: “non restituisce nulla del drenaggio fiscale ai lavoratori dipendenti e pensionati, perché il 70% non arriva ai 28 mila di reddito. È quasi una presa in giro”. Inoltre per Landini la riforma del fisco passa per “progressività e la capacità contributiva” e quindi “stop a flat tax, condoni e concordati”, prelevando le risorse “dove sono, cioè extraprofitti, profitti, rendite, grandi ricchezze, aggredendo l’evasione”.

Nell’immediato si chiede “la restituzione del drenaggio fiscale 2022-2024 e la neutralizzazione di quello futuro, il rinnovo dei contratti nazionali e la detassazione degli aumenti dal 1° gennaio 2026, e la piena perequazione delle pensioni con il rafforzamento e l’estensione della quattordicesima”.

di Andrea Sparaciari

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