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Guerra in Ucraina, dopo 3 anni di gelo Macron sente Putin: 2 ore di telefonata. “Necessario cessate il fuoco e negoziati”

Guerra in Ucraina, dopo 3 anni di gelo Macron sente Putin: 2 ore di telefonata. “Necessario cessate il fuoco e negoziati”

Il presidente francese, tra i leader europei più guerrafondai, cambia registro. I due "continueranno a scambiarsi opinioni" sul conflitto. Poi chiama Zelensky

È la prima telefonata negli ultimi tre anni. Il presidente Emmanuel Macron e il leader russo Vladimir Putin hanno avuto oggi un colloquio diretto che il Cremlino ha definito “significativo“. Al centro della conversazione i temi più cruciali della situazione internazionale: Iran e ovviamente Ucraina. La telefonata tra i due leader, che non avevano contatti dall’inizio dell’invasione russa nel 2022, rappresenta un evidente cambio di registro del presidente francese. Dopo avere definito la Russia “una minaccia per la Francia e per l’Europa”, dopo avere valutato l’invio di truppe in territorio ucraino e offerto la deterrenza nucleare del suo Paese per proteggere l’Europa da un’ipotetica invasione russa, uno dei leader europei più guerrafondai ha alzato la cornetta del telefono per riattivare i contatti con Vladimir Putin. E i due presidenti hanno anche concordato di “continuare a parlarsi“, come fa sapere l’Eliseo. Al termine del suo colloquio telefonico con il presidente russo, Macron, ha poi telefonato a Volodymyr Zelensky per parlare dell’esito della chiamata.

A dare per primo la notizia della telefonata tra Macron e Putin è stato il Cremlino, tramite l’agenzia Interfax. Subito dopo è arrivata la conferma da fonti della presidenza francese che hanno sottolineato che la telefonata è durata “oltre due ore“. Macron, riferisce l’Eliseo, “ha sottolineato l’incrollabile sostegno della Francia alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina, ha chiesto di stabilire al più presto un cessate il fuoco e di avviare negoziati tra Ucraina e Russia per trovare una soluzione solida e duratura al conflitto”. La nota si conclude sottolineando che “i due presidenti continueranno a parlarsi su questo tema”. Solo pochi mesi fa, a marzo, il presidente francese aveva alzato l’asticella della preoccupazione per la “minaccia Russa”: “L’Ue deve essere in grado di difendersi. Chi può credere che la Russia si fermerà all’Ucraina?”, dichiarava Macron ricordando che la Francia è una potenza nucleare. Frasi che avevano provocato la reazione di Mosca: “Se ci vede come una minaccia e (…) dice che è necessario prepararsi a usare armi nucleari contro la Russia, certamente questa è una minaccia”, aveva risposto il ministro degli Esteri Sergej Lavrov. Anche lo stesso Putin era intervenuto sottolineando che “ci sono persone nel mondo che vogliono tornare ai tempi della campagna di Napoleone”, ma “dimenticano com’è finita”.

Toni e argomenti che oggi sembrano un lontano ricordo. Nel corso della telefonata, fa sapere Mosca, Putin ha affermato che “il conflitto è una conseguenza diretta delle politiche degli Stati occidentali, che per molti anni hanno ignorato gli interessi di sicurezza della Russia, hanno creato una testa di ponte antirussa in Ucraina, hanno assecondato le violazioni dei diritti dei residenti di lingua russa e ora stanno conducendo una linea per continuare le ostilità, alimentando il regime di Kiev con varie armi moderne“. Il leader russo ha quindi sottolineato che va trovata una soluzione “a lungo termine che preveda l’eliminazione delle cause alla radice della crisi ucraina e riconosca le nuove realtà territoriali“.

La conversazione, che il Cremlino ha giudicato “significativa”, si è incentrata anche sulla situazione in Medio Oriente, in particolare sul programma nucleare in Iran. Su Teheran, afferma la presidenza russa, Putin e Macron hanno affermato che una soluzione deve essere trovata “esclusivamente con mezzi politici e diplomatici” e hanno “convenuto di continuare i contatti al fine di un possibile coordinamento delle posizioni“. Il presidente francese ha “ricordato” al suo omologo “le responsabilità dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, quindi di Francia e Russia, sulla questione nucleare” ed ha “insistito sull’urgenza che l’Iran si conformi agli obblighi del Tnp, il Trattato di non proliferazione nucleare, e in particolare alla piena cooperazione con l’Aiea, i cui ispettori devono poter riprendere il loro lavoro immediatamente”. Entrambi comunque “hanno concordato sull’importanza di rispettare il diritto dell’Iran a un programma nucleare civile“.

01/07/2025

da Il Fatto Quotidiano

Eleonora Lavaggi

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